Presunta vendita di bambole esplicite per adulti: in Francia denunciata Shein

Il colosso asiatico dell'e-commerce è stato denunciato dalla DGCCRF (Direction Générale de la Concurrence, de la Consommation et de la Répression des Fraudes) per vendita esplicita di bambole e peluche con contenuti espliciti per adulti. Indagini in corso.

Presunta vendita di bambole esplicite per adulti: in Francia denunciata Shein

Il ritmo della fast fashion non si arresta mai. Gira veloce, inesorabile, mosso da algoritmi che macinano tendenze, prezzi stracciati e un catalogo virtuale che sembra infinito. Shein è l’emblema di questa rapidità produttiva globale, un colosso in espansione che fino a poco tempo fa sembrava inarrestabile. Proprio in quella sterminata offerta di vestiti, accessori e articoli per la casa si è aperta, in Francia, una crepa improvvisa e sgradevole. A dare l’allarme sono state le autorità di vigilanza transalpine, che hanno messo nel mirino la vastità e la natura di alcuni articoli in vendita sul portale. Non si parlava, questa volta, di prodotti contraffatti o di diritti di copyright.

L’oggetto dell’indagine era ben più delicato e disturbante. Le verifiche si sono concentrate su una serie di oggetti in gomma o silicone, vere e proprie bambole in vendita nella sezione accessori, che presentavano chiare fattezze infantili. La loro presenza nel catalogo era un campanello d’allarme, ma è la descrizione che le accompagnava a far scattare l’azione legale. Un testo giudicato esplicitamente non appropriato che non lasciava spazio a dubbi sul possibile utilizzo di questi manichini, nonostante le loro dimensioni e il look da bambino. Ora il gigante asiatico dell’e-commerce Shein si trova davanti a una nuova e gravissima crisi.

A formalizzare la segnalazione è stata l’autorità anti-frode francese, nota come DGCCRF (Direction Générale de la Concurrence, de la Consommation et de la Répression des Fraudes). Il colosso asiatico si è ritrovato immediatamente al centro di una bufera mediatica e legale, a causa della vendita di quelle che le autorità hanno definito come “bambole a sfondo sessuale dall’aspetto infantile”.I prodotti, la cui messa in vendita risale al periodo precedente all’intervento, sono stati rapidamente rimossi dal catalogo online.

Un dettaglio in particolare ha aggravato la posizione di Shein, accelerando la mossa della DGCCRF: i prodotti, in alcuni casi, ritraevano le figure con in mano l’immagine di un orsacchiotto. L’elemento, apparentemente innocuo, ha contribuito a rafforzare l’associazione diretta con l’infanzia, rendendo la merce estremamente esplicita e problematica agli occhi dell’autorità.Il caso, venuto alla luce in questi giorni, riaccende il dibattito sulla capacità dei giganti del commercio online di monitorare e controllare efficacemente i milioni di prodotti che transitano quotidianamente attraverso le loro piattaforme.

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