Il coronavirus Sars-CoV-2 continua a mietere vittime e contagi in tutto il mondo. Se in alcune nazioni la situazione sembra essere migliorata, questo soprattutto grazie ai vaccini attualmente in circolazione, in diverse parti del mondo è cominciata la recrudescenza dei nuovi casi da Covid-19. In Europa diverse nazioni stanno facendo i conti con una nuova ondata di contagi. Ne è un esempio la Gran Bretagna, ma anche il Portogallo, che nelle ultime 24 ore ha fatto registrare 2.449 nuovi casi di infezione provocati dal Covid-19.
Per questo il Governo di Lisbona ha deciso di correre immediatamente ai ripari, emanando una nuova serie di restrizioni. Da oggi in 45 comuni del Paese tornano lockdown e coprifuoco. Da questa sera sarà obbligatorio rientrare a casa alle ore 23:00 della sera e non si potrà circolare per motivi non necessari fino alle 5:00 del mattino. Le restrizioni riguardano anche le città più grandi, come Lisbona e Porto. E locali dovranno chiudere alle 22.30 nei giorni feriali e alle 15.30 nel weekend.
Un altro colpo per l’economia
Queste restrizioni rappresenteranno sicuramente un duro colpo per l’economia del Paese, già provata da mesi e mesi di restrizioni anti pandemia. Per giunta questa volta il nuovo aumento dei casi coincide proprio con la bella stagione, quando appunto in Portogallo giungono numerosi turisti provenienti da ogni parte del mondo.
Soltanto il 30 giugno scorso le autorità sanitarie avevano registrato circa 2.000 nuovi casi, che sono aumentati di oltre 400 unità in un solo giorno. Il Governo, quindi, prima che la situazione potesse precipitare ha deciso di emanare nuove restrizioni per contenere il contagio. Dall’Esecutivo portoghese spiegano che si tratta di misure necessarie per evitare una recrudescenza senza controllo del virus.
Il Premier Antonio Costa, nonotante abbia ricevuto entrambe le dosi del vaccino, è stato costretto a mettersi in quarantena in quanto è venuto a contatto con una persona positiva al Covid-19. La situazione viene tenuta sotto costante controllo dalle autorità sanitarie. La guardia contro questa brutta malattia deve rimanere molto alta. Nel Paese oltre il 50% della popolazione ha ricevuto la prima dose di vaccino, e il 32% ha già completato il ciclo vaccinale.