Benedetta Pilato e Chiara Tarantino, due atlete della nazionale italiana di nuoto, si sono trovate al centro di un episodio imprevisto durante il rientro da una vacanza a Bali, subito dopo la partecipazione ai Mondiali di nuoto. All’aeroporto di Singapore, entrambe sono state fermate dalla polizia con l’accusa di furto: dalle immagini delle telecamere di sorveglianza sembrerebbe che alcuni oggetti di un negozio dello scalo fossero stati inseriti in una borsa.
Tarantino, secondo quanto riportato dalle autorità, avrebbe messo gli oggetti nella borsa di Pilato. Le due atlete hanno trascorso diverse ore in stato di fermo, in attesa che la situazione venisse chiarita. Fondamentale è stato l’intervento dell’Ambasciata italiana e della Farnesina (ministero degli Esteri), che ha permesso alle nuotatrici di ottenere un permesso speciale per rientrare in Italia senza ulteriori conseguenze legali.
Alla fine, la vicenda si è conclusa con un semplice avvertimento, senza alcuna implicazione giudiziaria. Benedetta Pilato ha commentato l’episodio con un lungo post, sottolineando che non c’era alcuna intenzione di compiere gesti inadeguati. “Durante il mio rientro dall’Asia, a seguito della partecipazione ai Campionati Mondiali e di un breve soggiorno privato con altri miei compagni della nazionale di nuoto, mio malgrado, sono stata indirettamente coinvolta in uno spiacevole episodio gestito dalle autorità aeroportuali di Singapore”, ha spiegato.
La nuotatrice ha evidenziato come i giorni di relax dopo i Mondiali siano stati invece segnati da momenti difficili, anche se la vicenda si è rivelata essere indipendente dalla sua volontà. Pilato ha voluto precisare la propria collaborazione sin dall’inizio con le autorità locali e con il supporto dell’Ambasciata italiana. “La vicenda fortunatamente si è conclusa in poche ore, senza nessuna implicazione, grazie anche alla mia massima trasparenza nei confronti delle stesse autorità aeroportuali”, ha aggiunto, ribadendo i valori di correttezza, onestà e dedizione che contraddistinguono il suo percorso sportivo.
La Federazione Italiana Nuoto, in una nota ufficiale, ha confermato che l’episodio è avvenuto al di fuori delle attività federali e durante un periodo di vacanza personale. “I fatti sono stati chiariti dalle atlete con le autorità locali con il supporto dell’Ambasciata italiana. Stigmatizzando l’accaduto, la Federnuoto si riserva di valutare attentamente la vicenda”, si legge nel comunicato. Nonostante lo shock iniziale, Pilato ha tratto insegnamenti importanti dall’esperienza: prudenza, responsabilità e il valore delle persone che la circondano. L’atleta ha dichiarato di voler tornare a concentrarsi con serenità e maggiore determinazione sul proprio percorso sportivo, ringraziando chi l’ha sostenuta con discrezione e fiducia, senza giudizi affrettati.