Peste bubbonica: bambino contagiato dagli scoiattoli

Un bambino nell'Oregon è stato contagiato dal batterio Yersinia pestis, che provoca la peste bubbonica. Forse il ragazzino è stato contagiato dagli scoiattoli. L'igiene e la pulizia sono i primi consigli per non esserne infettati.

Peste bubbonica: bambino contagiato dagli scoiattoli

Secondo alcuni gli ultimi casi di peste bubbonica risalgono al 1991, secondo altri a qualche anno fa, nel 2015. Di fatto il batterio Yersinia pestis colpisce l’uomo più raramente che in passato ma anche ai nostri giorni lo si deve temere.

Lo scorso mese un ragazzino ha accusato dei malori che riconducevano alla peste bubbonica. In questi giorni dal laboratorio sono giunti i risultati delle analisi che confermano le ipotesi: il bambino è venuto a contatto con il batterio Yersinia pestis.

In fatto è accaduto negli Usa, nello stato dell’Idaho. A renderlo è stato noto il quotidiano The Indipendent, che ha raccolto la testimoninza del Dipartimento Sanitario del Distretto Centrale attarverso Christine Myron, la quale avrebbe affermato che il bambino è tornato a casa e grazie agli antibiotici si sta riprendendo.

Dove il bambino possa aver contratto la malattia non è ancora chiaro, forse nella contea di Elmore, dove vive, qui la malattia è stata riscontrata negli scoiattoli, ma potrebbe essere accaduto anche in Oregon, dove era stato in viaggio.

Causa della peste bubbonica, malattia infettiva che ancora spaventa per la sua pericolosità, è il batterio Yersinia pestis presente sulle pulci parassite dei roditori, in particolare nei ratti, in alcuni scoiattoli e nei cani della prateria. A volte le pulci parassite possono infettare anche animali domestici ad esempio i gatti. A questo proposito l’esperta Sarah Correll ha spiegato: “Le persone possono ridurre il rischio di infezione trattando i propri animali domestici con antipulci ed evitando il contatto con la fauna selvatica” come si legge nel sito ilmessaggero.it.

Le forme in cui la peste si manifesta sono sostanzialmente tre: bubbonica, polmonare e setticemica. Molto spesso le forme polmonare e setticemica sono causate dalla bubbonica. Luogo privilegiato per lo sviluppo della peste bubbonica è il sistema linfatico.

Per essere infettati dalla malattia è sufficiente la puntura delle pulci dei topi, il morso di ratti o altri roditori infettati dal batterio, ma pericolosi sono anche la pulce dell’uomo e i pidocchi. Ci si accorge della malattia, che ha un’incubazione che oscilla dai 2 ai 12 giorni, per il caratteristico sviluppo di bubboni, ossia di ingrossamenti infiammati delle ghiandole linfatiche, a cui seguono febbre, mal di testa, brividi e sensazione di debolezza. Questa forma di peste bubbonica non è infettiva e pertanto non si trasmette da persona a persona.

Ci sono però dei casi ben più gravi, segnalati quando l’infezione si propaga nei centri importanti dell’organismo. L’infezione può provocare “insufficienza cardiocircolatoria e necrosi, complicazioni renali o emorragie interne. In assenza di cure, la malattia può portare facilmente alla morte. Nei casi meno gravi, la febbre cessa dopo circa due settimane e i bubboni espellono pus sgonfiandosi e formando una cicatrice” come si legge nel “quotidianodipuglia.it“. Come tenere lontana la peste bubbonica che ancora colpisce l’uomo? L’igiene e la pulizia sono le due armi migliori per tener lontani pulci e ratti.

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