Perù, più di 900 donne sono scomparse nel lockdown: si teme il peggio

Accade in Perù, dove sono quasi mille le donne scomparse durante il periodo di emergenza dettato dal Coronavirus e quasi tutte minorenni, si teme il peggio.

Perù, più di 900 donne sono scomparse nel lockdown: si teme il peggio

Non si può di certo dire che il Perù sia uno dei paesi più floridi e tecnologicamente avanzati di sempre. In un paese dove la disoccupazione ha raggiunti i massimi storici, la sanità appare essere tra le più scadenti, e la crisi economica era evidente già prima del periodo del lockdown, lo stato di emergenza dettato dal Coronavirus non ha fatto altro che acuire tali problematiche, creando un malcontento generale, in grado di far sprofondare, la popolazione tutta, in uno stato di malessere comune.

A pagare le conseguenze di questo stato d’animo attuale e di questa condizione di restrizione casalinga forzata sono prevalentemente le donne. Si apprende da pochi giorni infatti che in Perù, sono stati registrati numerosi casi di sparizioni misteriose, ad oggi risalenti a più di 900 donne, quasi tutte minorenni.

Le autorità temono il peggio, ovvero che dietro la scomparsa di queste ragazze, ci sia in realtà un omicidio. Secondo Eliana Revollar Añaños, che guida l’ufficio per i diritti delle donne del Difensore civico nazionale, sono ben 915 le donne che sono state segnalate come disperse, temendo che siano morte. 

Vittime e protagoniste di atroci crimini, le donne peruviane sono tra le prime a pagare le conseguenze della crisi economica, dettata anche dallo stato di emergenza iniziato a marzo, protrattosi fino al 30 giugno, provocando un forte senso di sconfitta e di frustrazione. La restrizione in casa non ha fatto altro che aggiungere benzina sul fuoco, provocando quindi l’inevitabile.

La Revollar aggiunge un appello alle autorità competenti, in modo da contrastare questo abuso, affermando: “la giustizia deve assolutamente adottare misure per una ricerca efficace delle donne scomparse, per dare a esse una possibilità di tutela dell’integrità della loro vita e deve trovare gli autori dei femminicidi per i quali ci attendiamo condanne esemplari“.

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