Quella accaduta a Paul Grisham è una vicenda che vale la pena di raccontare, e che ci fa capire, in sostanza, che nella vita non tutto è perduto. L’uomo ha infatti recuperato il suo portafoglio ben 53 anni dopo averlo perso. Grisham lo smarrì in Antartide negli anni ’60, quando partecipò ad una spedizione di 13 mesi in una stazione meteorologica di proprietà degli Stati Uniti.
L’uomo aveva dimenticato completamente l’accaduto. Durante alcuni lavori di demolizione presso la stazione McMurdo di Ross Island, che stavano interessando un edificio vicino alla base, una persona ha trovato in un armadietto il portafogli di Paul Grisham. Arrivare all’uomo però non è stato facile.
Ci sono voluti diversi anni di email e messaggi Facebook prima di poter rintracciare l’uomo. La spedizione a cui prese parte Grisham ebbe luogo nel 1967. Nelle scorse ore lui stesso ha raccontato la vicenda al quotidiano locale San Diego Union-Tribune. L’uomo ha raccontato ai giornalisiti di come sia stato molto felice di aver trovato il suo portafoglio a oltre 50 anni di distanza dal suo smarrimento. Nell’oggetto non mancava nulla e tutto si trovava ancora al suo posto.
C’era la tessera della Marina
Grisham è un dipendente della Marina Militare degli Stati Uniti. Nella giornata di ieri 6 febbraio il portafogli gli è stato riconsegnato, e quindi l’uomo ha raccontato tutta la storia. All’interno c’era tutto, a partire dalla patente, la sua tessera della Marina e addirittura un foglietto dove vi erano scritte tutte le istruzioni da seguire in caso di attacco chimico o atomico. Insomma non mancava davvero nulla. Proprio a causa del ritrovamento Grisham ha deciso di raccontare della sua esperienza presso la base meteorologica.
In Antartide ancora oggi ci sono numerose basi scientifiche, che servono soprattutto a monitorare lo stato di salute della calotta glaciale e dell’intero pianeta. Grazie agli scienziati di tutto il mondo che operano in questo luogo remoto della Terra è possibile essere informati su tutto ciò che riguarda i cambiamenti climatici, in particolare sui mutamenti che subisce il buco dell’ozono.
In base al Trattato Antartico del 1959, firmato da 46 Paesi (inclusa anche l’Italia), l’Antartide non appartiene ad alcun Paese, e può essere utilizzato esclusivamente per scopi pacifici. Sono vietate attività di sfruttamento economico e di tipo militare. Bisogna ricordare che l’Antartide non ha una popolazione umana autoctona o stabile. Nel continente ci sono solo due centri abitati.