Pensavano fosse deceduta, invece si sveglia nella cella frigorifera dell’obitorio. Successivamente muore per ipotermia

Una donna russa creduta deceduta viene mandata all'obitorio, ma la donna si sveglia nella cella frigorifera. Muore qualche ora più tardi per ipotermia.

Pensavano fosse deceduta, invece si sveglia nella cella frigorifera dell’obitorio. Successivamente muore per ipotermia

La paura ricorrente di molte persone è essere dichiarate morte, per poi svegliarsi in una bara, peggio ancora se in un cimitero, magari già sottoterra.

Qualcosa di molto simile è accaduto ad una donna russa, che dopo essere stata dichiarata morta si è risvegliata in una cella frigorifera di un obitorio, ma non potrà mai raccontare la strana vicenda a nessuno dato che è deceduta qualche ora più tardi a causa dell’ipotermia.

I fatti

La vicenda si è svolta in una cittadina della Russia, a Vasilyevka, dove una donna aveva trascorso una serata in compagnia dei parenti ad una festa. All’improvviso si è sentita male, non respirava più, sul posto è accorsa la polizia, che senza chiamare i soccorsi ha dichiarato la donna deceduta e l’ha fatta trasportare in obitorio.

Una volta trasporta in obitorio, come di consueto, è stata messa in una cella frigorifero, dove è rimasta diverse ore prima che un dipendente dell’ospedale ha aperto la cella per mettere una targhetta al piede della donna. A quel punto la donna si è mossa ed ha aperto gli occhi. L’uomo sotto choc ha chiamato i medici che l’hanno fatta subito portare in reparto, ma dopo qualche ora la donna ha avuto un attacco di cuore ed è deceduta. I medici hanno impiegato 40 minuti per provare a salvarle la vita, ma senza successo. Poichè aveva trascorso troppo tempo al freddo è morta per ipotermia.

Ora sul caso sia la polizia che l’ospedale hanno aperto un indagine. Secondo un funzionario sanitario il poliziotto accorso sul posto la sera della festa, avrebbe infranto il regolamento, in quanto ha accertato la morte da solo senza chiamare un’ambulanza. Della stessa opinione sono i parenti della vittima, che hanno dichiarato che il poliziotto ha solo certificato la morte ed ha poi mandato la donna all’obitorio senza i documenti di accompagnamento che ci sono di solito in questi casi.

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