Il Nebraska è diventato il diciannovesimo Stato americano – oltre al District of Columbia – ad aver abolito la pena di morte. Dopo le tre votazioni, tradizionali di questo Stato del Midwest, l’Assemblea legislativa ha infatti finalmente abolito la pena capitale, risultato che è stato possibile raggiungere grazie ad una strenua lotta combattuta dai repubblicani contro il governatore Pete Ricketts, anch’esso repubblicano ma deciso sostenitore della pena di morte.
Come ha detto Robert Dunham, executive director del Death Penalty Information Center: “Quello che è successo in Nebraska è un microcosmo di una tendenza ormai stabile a livello nazionale”, la tendenza ad una graduale ma inarrestabile evoluzione dell’opinione pubblica americana. Il risultato ottenuto in Nebraska è comunque sorprendente, in quanto il Nebraska è uno Stato conservatore a maggioranza nettamente repubblicana. In questo caso, però, divisioni politiche e ideologiche sono state messe da parte per formare una coalizione tra fautori storici del no alla pena di morte e senatori repubblicani, new entry nella battaglia per l’abolizione della pena capitale.
Sono state diverse le motivazioni che hanno convinto i senatori repubblicani a votare contro le ideologie del governatore Pete Ricketts: il fatto che la pena di morte sia inefficace come deterrente nei confronti della criminalità; il fatto che questo tipo di pena sia in contrasto con i valori morali e religiosi dello stesso partito repubblicano, oltre ad essere decisamente costosa; e, infine, il fatto che in realtà sia qualcosa che appartiene ormai al passato, dato che l’ultima esecuzione capitale in Nebraska risale al 1997.
Diverse e contrastanti le opinioni espresse nell’aula dell’Assemblea legislativa, dove la senatrice Lydia Brasch ha sostenuto che, sebbene non sia perfetta, la pena di morte è una necessità. A queste affermazioni il senatore Ernie Chambers ha risposto che “Oggi facciamo qualcosa che trascende questo Stato e questa legislatura, qualcosa che ha a che fare con la dignità dell’essere umano“. Ed è proprio questo il pensiero che ha trionfato indiscusso al termine dell’ultima votazione, permettendo così al Nebraska di inserirsi nella lista degli Stati americani che hanno già abolito la pena di morte e lasciando il governatore Ricketts con l’amaro in bocca, stupito e deluso per la perdita di quella che lui stesso ha definito “uno strumento così importante per proteggere le forze dell’ordine e le famiglie del Nebraska”.