Terry Oldham è stato assalito all’interno della propria abitazione da quattro ragazzi, che l’hanno poi costretto a mangiare feci di cane, urinandogli addosso tutti insieme. Quindi, dopo l’umiliazione, è arrivata la violenza fisica, estrema e brutale: i quattro assalitori hanno tenuto fermo l’uomo, stuprandolo con un manico di scopa fino ad ucciderlo. A quel punto hanno razziato l’abitazione della vittima, rubando soldi ed oggetti di valore prima di fuggire.
La vicenda, avvenuta tra il 28 Marzo ed il 1° Aprile 2015 a Camborne (Cornovaglia, Inghilterra), aveva inorridito l’intero Regno Unito. Ed ora Aaron Mallen (24), Michelle Casterton (43), Daniel Quinn (23) e Richard Rosevear (33), responsabili delle torture e dell’omicidio dell’anziano, stanno affrontando uno dei processi più controversi degli ultimi anni.
Perché di fronte al giudice, i quattro-che negano le accuse di omicidio mosse a loro carico-si sono giustificati così: “Era un pedofilo, se l’è meritato”. Durante le indagini è emerso che il branco già da tempo aveva preso di mira Terry Oldham, e lo stesso giudice Paul Dunkels ha affermato che: “Veniva (la vittima) regolarmente perseguitata da loro, gli rubavano i soldi e gli averi”.
“Erano a conoscenza del suo passato-ha continuato Dunkels-pertanto si sentivano autorizzati ad agire in questo modo”. Terry Oldham era stato arrestato nel 1987, dopo essere stato ritenuto colpevole di violenza sessuale ai danni di una 14enne. Per questo il branco l’aveva preso di mira, con la consapevolezza che un pedofilo non avrebbe mai ricevuto il supporto della comunità.
L’autopsia effettuata sul cadavere del 63enne ha evidenziato, oltre all’efferata violenza sessuale, ferite estese alla testa, al petto, all’addome, ed a mani, braccia e gambe. Ma dalle analisi, la polizia non è riuscita a stabilire chi tra i quattro imputati abbia inflitto all’odiato pedofilo il colpo di grazia. L’autopsia ha inoltre rivelato ulteriori lesioni semicicatrizzate, a testimonianza del fatto che Oldham era ormai diventato una vittima abituale del branco.
“Terry Oldham si isolò sempre di più dal resto del mondo, cadendo in depressione mentre gli imputati si prendevano la sua casa e la sua vita” ha continuato il giudice Dunkels. Si stima che il processo arriverà alla sua conclusione entro un mese e mezzo; nel frattempo, l’opinione pubblica inglese si è già divisa tra coloro che guardano agli imputati come dei mostri da rinchiudere, e chi invece ritiene che lo status di pedofilo di Terry Olham giustifichi ampiamente la sua orrenda fine.