Paul Ellis, 56 anni, britannico, di Widnes, nel Cheshire, venerdì scorso ha aggiunto un’altra impresa alle sue, compiendo l’intero percorso, di circa 5 chilometri,per arrivare fino alla vetta dello Snowdon a oltre 1000 metri d’altezza.
Paul, senza gambe per un grave incidente di cui è stata vittima decenni fa, ha deciso di scalare la montagna più alta del Galles, arrampicandosi e strisciando fino in cima solo con le mani per raccogliere fondi necessari a mandare in vacanza i bambini amputati.
L’impresa di Paul
Senza l’ausilio di alcun mezzo o protesi, ma arrampicandosi per circa 13 ore solo su ginocchia e mani, ha cercato di raccogliere più fondi possibili per bimbi amputati come lui. Il 56enne, dopo l’arrivo, ha raccontato alla Bbc, che ha alcune vesciche su monconi, mani e polsi doloranti ma è stato spronato a continuare, dicendo che ce l’avrebbe fatta.
Paul ha finito l’acqua due volte e la gente gli ha dato acqua e cibo. Una volta raggiunto la vetta, Ellis ha trascorso la notte in cima alla montagna da solo e sabato mattina è sceso, aiutato da due membri dell’organizzazione benefica Amp Camp che gli hanno poi portato le sue gambe protesiche. L’uomo, che ha subito una lesione alla colonna vertebrale in una caduta nel 1992, finora è riuscito a raccogliere circa 3000 sterline, pari a 3500 euro, ma la sua speranza è quella di andare oltre.
Paul è sposato, ha 2 figli e nel 2008, dopo non aver camminato per anni a causa della lesione, ha deciso di farsi amputare entrambe le gambe sotto il ginocchio per guadagnare più mobilità. Da quella operazione per lui è iniziata una nuova vita, tra scalate, arrampicate e traguardi da raggiungere. Un’impresa davvero encomiabile, quella di Paul, in cui si unisce grinta, ottimismo verso la vita e tanto spirito di solidarietà verso i bisognosi.