Donald Trump, sul tema clima, fa un passo indietro. A rivelarlo è stato il commissario europeo per il clima e l’energia, Miguel Arias Canete, riportato poi dal Wall Street Journal: “Gli Usa hanno dichiarato che non rinegozieranno l’accordo di Parigi ma proveranno a rivedere i termini con cui potrebbero essere coinvolti sotto quell’accordo“. L’apertura è stata comunicata durante una riunione a Montreal che aveva per tema ‘i cambiamenti climatici’. Il meeting è stato voluto da Canada, Cina ed Unione Europea, presenti più di 30 ministri.
Anche gli Usa hanno aderito all’iniziativa, la delegazione è stata guidata dal vice assistente del presidente per gli affari economici internazionali, Everett Eissenstat. Proprio quest’ultimo ha rivelato le nuove direttive dell’amministrazione americana: “non c’è stato alcun cambiamento nella posizione degli Stati Uniti sull’accordo di Parigi“. Poi ha ammesso: “come il presidente ha chiarito abbondantemente, gli Usa si ritireranno a meno che non possano rientrare con condizioni più favorevoli al nostro Paese“. È chiaro, quindi, che gli Usa sono pronti a rinegoziare.
Il dietrofront Usa potrebbe sembrare per la comunità internazionale, una mezza vittoria perché se Washington riconoscerà i principi di fondo dell’accordo evitando di creare precedenti, lo farà cercando di ridurre i tetti delle emissioni, perseguendo così l’obiettivo di Trump di giungere a “termini più equi“, che garantiscano un continuo sviluppo economico ed occupazionale del proprio Paese.
Trump si era detto pronto ad uscire dall’accordo di Parigi, pur di mantenere una delle sue promesse elettorali. Attorno a sé, però, si sono sollevate molte critiche, sia all’interno del Paese (vedi la Silicon Valley), sia a livello internazionale (vedi Putin e il Papa). Secondo Trump, l’accordo mina la sovranità nazionale, e gli obiettivi delle emissioni che Barack Obama aveva negoziato non erano a favore degli Usa, ma degli altri Paesi, in particolare di Cina e India.
Il presidente francese Emmanuel Macron, nei mesi successivi, ha cercato di convincere Trump che ha risposto: “Qualcosa potrebbe succedere…“. Forse, la Casa Bianca, dopo i danni degli ultimi due uragani, e considerato che – per uscire dall’accordo – ci vorranno almeno tre anni, ossia alla fine del mandato di Trump, ha deciso di rimanere nell’accordo. Chissà.