Il tema della terza giornata di papa Francesco in Colombia, “La vita cristiana come discepolato”, sta animando la sua visita pastorale. Una tappa a Medellin, capoluogo di Antioquia, cuore cattolico del Paese e, purtroppo, capitale del narcotraffico.
La giornata a Medellin è iniziata con un po’ di ritardo, e a causa della scarsa visibilità anche la messa ha slittato di qualche minuto. Centinaia di migliaia i fedeli presenti nonostante il mal tempo. Papa Francesco ha voluto iniziare la liturgia chiedendo scusa per il ritardo e ringraziando tutti i presenti.
Nell’omelia papa Francesco, che non ha dimenticato di fare un appunto sulle giovani vite stroncate dalla droga, seguendo il tema tracciato per la sua visita, ha indicato tre atteggiamenti da “plasmare” nella vita per essere veri discepoli di Gesù. Il primo è quello di saper “andare all’essenziale”, perché Gesù “insegna che la relazione con Dio non può essere un freddo attaccamento a norme e leggi, né tantomeno un compiere certi atti esteriori che non portano ad un cambiamento reale di vita”.
Il secondo atteggiamento è quello di sapersi rinnovare come Chiesa, la “scossa” dello Spirito deve portarla a lasciare “le sue comodità e i suoi attaccamenti”.
Il terzo atteggiamento è quello di lasciarsi coinvolgere. Il cristiano non può alzare il cartello ‘proibito il passaggio’ e nemmeno considerare la vita cristiana uno spazio di sua proprietà. “La Chiesa non è nostra – ha insistito papa Bergoglio –, è di Dio. La Chiesa non è una dogana, vuole le porte aperte, perché il cuore del suo Dio non solo è aperto, ma è trafitto dall’amore che si è fatto dolore”.
La visita a Medellin è avvenuta nel giorno in cui la Chiesa celebra la memoria liturgica di San Pietro Claver, un gesuita che nei primi anni del ‘600 operò tra gli schiavi afroamericani, li difese dai soprusi e dagli sfruttamenti.
Papa Francesco ha ricordato che questo Santo scelse un motto per la sua vita: ‘schiavo dei neri per sempre’, perché in quanto discepolo di Gesù Cristo, comprese “che non poteva rimanere indifferente davanti alla sofferenza dei più abbandonati e oltraggiati del suo tempo e che doveva fare qualcosa per alleviarla”.
Il pontefice, prima di ripartire per Roma, ha fatto tappa al Santuario dedicato a San Pietro Claver a Cartagena ed ha pregato l’Angelus insieme ai fedeli.