Un ragazzo palestinese ha aggredito due soldati israeliani in Cisgiordania questa mattina, venendo poi ucciso da uno dei due militari che ha prontamente aperto il fuoco in risposta all’attacco. L’incidente è avvenuto attorno alle 10:00 (ora locale) nella delicata area della Cisgiordania, occupata militarmente dagli israeliani. Il giovane palestinese ha teso un agguato ai due soldati, attaccandoli alle spalle con un coltello, e riuscendo a ferirli entrambi prima di venire ucciso. Uno dei militari, un ragazzo di 20 anni, è stato immediatamente condotto all’ospedale di Gerusalemme in seguito all’attacco.
Le condizioni del giovane sembrano essere particolarmente gravi, presenta una profonda ferita al collo e la prognosi non è ancora stata comunicata. Il secondo soldato, che ha sparato all’aggressore, è anch’egli stato ferito in maniera più lieve alla schiena. Il tutto è avvenuto nei pressi dell’insediamento noto come Ma’ale Levona, lungo la strada principale che collega la Cisgiordania alle città di Ramallah e Nabul, chiamata route 60. Un comunicato citato dal The Guardian riferisce che: “I paramedici hanno trasferito un giovane uomo di circa 20 anni all’ospedale Shaare Zedek di Gerusalemme in serie condizioni, con una ferita da arma da taglio nella parte superiore del corpo”.
E’ stato reso noto che i due soldati facevano parte di un’unità medica inviata sul posto in occasione della settimana di Pasqua, per rafforzare i controlli in previsione di possibili attentati. I due, stando a quanto raccontato dallo stesso milite che ha ucciso l’aggressore, erano seduti nella loro ambulanza quando il ragazzo palestinese li ha aggrediti. Nonostante questo episodio tuttavia, la settimana di Pasqua è stata più tranquilla del previsto in quel di Israele.
Non si tratta comunque di un caso isolato: la Palestina ha sempre reclamato la restituzione della Cisgiordania, conquistata da Israele nel corso della guerra del 1967, annessione peraltro contestata a più riprese dalla Comunità Internazionale (anche se nessuno si è mai voluto spingere oltre alle semplici, e provvidenzialmente gratuite, parole di deploro). I militanti palestinesi che lottano per la liberazione dei propri territori, nel tentativo di cacciare gli occupanti israeliani che li hanno presi con la forza (una situazione simile a quella dell’annessione della Crimea da parte della Russia), sono soliti attaccare militari e coloni israeliani.