Erano partiti da “chissà dove”, un luogo ancora in balia della nostra immaginazione, ma di sicuro un luogo di tormento forse per la fame, forse per la guerra. Erano partiti pieni di speranza finchè il buio della notte e le onde fredde del mare non li ha inghiottiti. E’ successo la notte scorsa: una nave tunisina è entrata in collisione con una povera barca con a bordo circa settanta migranti stretti l’uno all’altro.
Le due imbarcazioni stavano navigando al largo delle coste di Tunisi, nel tratto di mare di competenza maltese. La barca con a bordo i migranti, venendo a contatto con la nave tunisina, ha subito un forte contraccolpo ed è affondata. Subito è stata inviata la richiesta d’aiuto e grazie alla tempestività dei soccorsi la maggioranza delle persone finite in mare sono state portate in salvo.
Purtroppo però, da una prima ricostruzione dell’accaduto, pare che nell’incidente abbiano perso la vita almeno otto persone, altre sono ancora disperse in mare.
La collisione è avvenuta in un tratto di mare di competenza maltese, pertanto le operazioni di soccorso sono state coordinate da Malta. La Valletta però ha inviato una richiesta d’aiuto all’Italia che ha risposto positivamente.
Così, partendo da Lampedusa, hanno partecipato ai soccorsi anche due motovedette della nostra Guardia costiera, una della Guardia di Finanza ed una nave della Marina militare. Arrivare in Italia costeggiando la Tunisia è diventata una delle vie preferenziali dei migranti, poichè ultimamente sono stati rafforzati i controlli in Libia.
Al di là di quello che si legge, che si sente e che si dice, l’Italia resta ancora la meta da sogno per chi cerca un lavoro o una casa. Chi viene da “chissà dove” sa cosa cerca, anche se non sa se lo troverà. L’Italia resta un’icona di possibilità di vita.