La triste scomparsa del piccolo Baylen Pendergast, a soli 21 mesi di età, avvenuta nel Regno Unito nel novembre del 2013, ha finalmente una spiegazione. Il bimbo, dimesso dall’ospedale di Tamworth e rimandato a casa senza una diagnosi accurata, aveva purtroppo un’emorragia cerebrale che non era stata rilevata dai medici. Otto giorni dopo, il bambino era deceduto.
Il racconto di questa triste vicenda mette in luce una serie di negligenze e mancanze nel sistema di assistenza medica. Nonostante la presenza di lividi sul viso, sugli stinchi, sugli avambracci e sul petto, oltre a un taglio vicino all’occhio destro, il personale ospedaliero aveva scelto di dimettere Baylen dopo avergli praticato una Tac.
Secondo quanto riportato dal Daily Mail, la madre del bambino, Zoe Merlin, aveva portato Baylen in ospedale il 22 novembre 2013, raccontando ai medici di una caduta dal letto quattro giorni prima e di episodi di vomito. Nonostante il suo resoconto e le evidenti contusioni alla testa del piccolo, non era stata effettuata una risonanza magnetica di follow-up. Solo dopo una dettagliata indagine medico-legale, il dottor Lee ha rivelato le cause del decesso di Baylen. Secondo le sue conclusioni, il decesso del bambino è stato causato da complicazioni derivanti da un forte colpo al cranio.
La scoperta delle circostanze della scomparsa di Baylen lascia sgomenti e solleva molte domande riguardo alla qualità e all’efficacia del sistema sanitario. È inaccettabile che un bambino così piccolo, con evidenti segni di contusioni, sia stato dimesso senza un’adeguata indagine e monitoraggio.
Questo episodio dovrebbe fungere da monito e spingere a rivedere i protocolli diagnostici e di trattamento nei reparti pediatrici degli ospedali. È sempre importante garantire che nessun altro bambino debba subire un destino simile a causa di mancanze o negligenze da parte del personale medico. Si deve sensibilizzare i genitori sull’importanza di essere vigili riguardo alla salute dei propri figli e di richiedere sempre una diagnosi accurata in caso di dubbi o segni di malessere.