Orrore in Turchia: scatta un selfie con la moglie incinta e la getta in un dirupo per incassare la sua assicurazione

Una storia terribile quella che arriva dalla Turchia, conclusasi con l'arresto di un uomo per omicidio premeditato, avendo gettato la moglie incinta in un dirupo per poter incassare l'assicurazione sulla vita da lei stipulata, di cui lui era beneficiario.

Orrore in Turchia: scatta un selfie con la moglie incinta e la getta in un dirupo per incassare la sua assicurazione

Una storia raccapricciante, quella che sto per raccontarvi e che arriva dalla Turchia dove Hakan Aysal, 40 anni, è sato arrestato dalla polizia con l’accusa di omicidio premeditato nei confronti della moglie 32enne.

I fatti risalgono a 3 anni, mentre la coppia era in vacanza lungo le coste turche, nella provincia di Mugla e l’ulltimo scatto ritrae l’uomo, assieme alla moglie Semra, sorridenti, davanti a un bel panorama.Prima lo scatto in posa, spensierati, con alle spalle il panorama della Valle delle Farfalle, incontaminato angolo di paradiso sulla costa egea della Turchia dove si trovavano in vacanza, poi il salto nel vuoto (per lei) da una scogliera di oltre 300 metri.

La tragedia

Il 40enne, però, subito dopo quel selfie, avrebbe spinto volontariamente la moglie, incinta di 7 mesi, nel burrone per intascare l’assicurazione stipulata dalla donna. All’inizio sembrava che si fosse trattato di un terribile incidente ma quella rovinosa e mortale caduta per oltre 300 metri era, in realtà, il frutto dell’atroce piano studiato dall’uomo. 

Semra, infatti, aveva stipulato, in precedenza, una polizza sulla sua vita del valore di circa 50 mila euro e lui l’ha uccisa per intascare il premio assicurativo, di cui era il beneficiario. Dal suo canto, nonostante l’arresto, continua a professarsi innocente, dando la sua versione dei fatti.:”Dopo aver scattato la foto, mia moglie ha riposto lo smartphone in borsa – le parole dell’uomo, riportate dal tabloid britannico The Sun -. Quando, più tardi, mi ha chiesto di recuperarlo, mi sono alzato e ho fatto qualche passo per tirarlo fuori. È stato allora che ho sentito le sue urla, ma quando mi sono girato non c’era già più. Non sono stato io a spingerla: è caduta giù”.

La foto, sostengono gli inquirenti, è stata scattata poco prima di buttarla nel dirupo, per crearsi l’alibi della coppia felice….un alibi subito distrutto dal certosino lavoro degli inquirenti che non hanno riscontrato alcuna emozione in Aysal, a seguito della morte della moglie. La sua unica premura, sottolineano, era quella di riscuotere immediatamente il premio assicurativo per via dei debiti accumulati. 

Non conoscevo le clausole del contratto nel dettaglio, ha preparato tutto il funzionario della banca. Io ho solo accompagnato mia moglie a firmare”, si è giustificato Aysal. A incastrare l’uomo una serie di menzogne, negate dai familiari della vittima, come quella secondo la quale Semra amava gli sport estremi; cosa, questa, assolutamente non vera.

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