Orrore in Argentina: proteste per la 16enne violentata e impalata

Il procuratore ha definito “disumana” l'aggressione sessuale subita da Lucia Perez, la ragazza uccisa l'8 ottobre scorso in Argentina. Due uomini sono stati arrestati per averla drogata e violentata con una barbarie tale da causarne la morte.

Orrore in Argentina: proteste per la 16enne violentata e impalata

Si chiamava Lucia Perez, viveva a Mar de Plata, un città dell’Argentina, nella provincia di Buenos Aires. Aveva solo 16 anni ed è morta perché è stata brutalmente violentata e successivamente impalata. Era stata obbligata ad ingerire una dose massiccia di droghe e, in stato di incoscienza, è stata ferocemente e ripetutamente violentata. “E’ stata un’aggressione sessuale inumana”, ha affermato il procuratore María Isabel Sánchez, che sta seguendo le indagini.

Lucia è morta per un attacco al cuore mentre era vittima dell’atroce abuso. Non ha resistito al dolore… e chi mai riuscirebbe a sopportare un simile supplizio? Il caso è venuto alla luce sabato 8 ottobre scorso, quando due “uomini” hanno portato il suo corpo ormai senza vita in un ospedale di Playa Serena. Il medico di guardia ha cercato di rianimarla, ma ogni tentativo è stato vano. I suoi aguzzini l’avevano lavata e rivestita dopo l’aggressione per mascherare i segni dell’abuso, ma l‘autopsia ha rivelato tutto l’orrore sofferto da Lucia e smontato la prima ipotesi di morte da overdose.

Matías Gabriel Farías, di 23 anni, e Juan Pablo Offidini, di 4, già noti alle forze dell’ordine come spacciatori, sono stati arrestati con l’accusa di violenza e omicidio. Un terzo uomo Alejandro Alberto Masiel, di 61 anni, è accusato di aver aiutato gli aggressori a pulire il corpo della vittima e occultarne il crimine.

Non è un caso isolato

Questo di Lucia Perez è un caso che aberra per la brutalità del crimine, ma purtroppo non si tratta di un caso isolato. Dei 25 paesi col numero più alto di femminicidi, 14 sono dell’America Latina. Tra il 2008 e il 2014, in Argentina, si sono verificati 1.808 femminicidi, una donna morta ogni 30 ore (dati forniti dall’organizzazione Casa del Encuentro).

E il dato ancora più sconvolgente è che il 98% dei casi di violenza contro le donne resta impunito, ha fatto sapere Luisa Carvalho, direttrice di ONU Mujeres. Il motivo: l’atteggiamento, purtroppo molto diffuso, di colpevolizzare la vittima dell’abuso, con frasi come “sicuramente era sotto l’effetto di droghe o ubriaca” o “chissà come era vestita”…

Con il motto #Niunamenos (Nemmeno una di meno), oggi si chiederà giustizia per Lucia Perez. Si tratta di un’iniziativa nata nel 2015 in Argentina per denunciare gli assassini di donne per questioni di genere e diffusasi poi anche in altri paesi, Uruguay e Cile. Le donne scenderanno nuovamente in strada, in un corteo che partirà dall’obelisco, lungo l’avenida 9 de julio, e raggiungerà la Casa Rosada, sede della presidenza, nella Plaza de Mayo, e sciopereranno in ogni luogo di lavoro dell’Argentina.

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