Ohio, polizia di Columbus uccide 15enne afroamericana: forti proteste in tutta la città

Makiyah Bryant, 15enne afroamericana, è stata uccisa dai colpi di arma da fuoco di un agente della polizia di Columbus, in Ohio. In città sono immediatamente scoppiate forti proteste per rivendicare la morte di un'altra afroamericana.

Ohio, polizia di Columbus uccide 15enne afroamericana: forti proteste in tutta la città

Makiyah Bryant, ragazza afroamericana di soli 15 anni, è deceduta. Gli agenti di Columbus, in Ohio, le hanno sparato, secondo quanto dichiarato, per reagire al tentativo di aggressione con un coltello messo in atto dalla vittima.

L’Ohio Bureau of Criminal Investigation ha aperto un’indagine sul caso dell’adolescente uccisa e molto forti sono state le proteste esplose in città per la morte di un’altra afroamericana. 

I racconti dei familiari di Makiyah

Stando a quanto riferito al Columbus Dispatch da Hazel Bryant, zia della vittima, la nipote, che viveva in una struttura per minori, è rimasta coinvolta in una discussione con un altro ragazzo della stessa struttura e attorno ai due si sono radunati, in seguito, altri giovani. 

Makiyah, ad un certo punto, ha spinto a terra uno dei teenager accanto a lei, cercando di aggredirlo, lasciandogli un coltello contro. Allora un poliziotto ha minacciato e intimato alla ragazza di gettare l’arma. La 15enne, eseguendo il comando, ha lasciato cadere il coltello ma, secondo il racconto dei familiari, questo non è bastato a fermare l’agente che le ha sparato 4 volte, ferendola gravemente. Alle 16:46 la giovane è stata trasportata in condizioni critiche in ospedale, dove è stata dichiarata morta alle 17:21.

Le parole del capo della polizia

Michael Woods, capo della polizia ad interim di Columbus, ha sostenuto che gli agenti sono autorizzati ad usare la forza per proteggere se stessi e gli altri, raccontando che loro avrebbero ricevuto la chiamata intorno alle 16:35, intervenendo sul posto per trovarsi davanti un gruppo di ragazzini.

Dopo questo terribile fatto di cronaca, in tutta la città sono esplose proteste, volte a rivendicare la morte di un’altra afroameericana e un residente ha voluto raccontare ai cronisti del Dispatch, la violenza che da sempre regna nel quartiere. Il poliziotto che ha sparato attualmente è in congedo amministrativo, mentre la povera Makiyah è morta 20 minuti prima del verdetto riguardante la morte di George Floyd.

Per l’omicidio di Minneapolis, l’ex poliziotto Denek Chauvin è stato condannato per 3 capi di accusa: omicidio colposo, di secondo grado preterintenzionale e di terzo grado. Evidentemente la sentenza non è servita a scalfire il muro di violenza della polizia statunitense.

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