Il giorno inizia nel terrore in Nuova Zelanda a causa delle sparatorie nelle due moschee di Christchurch, la più grande località dell’Isola del Sud. Sono già state arrestate quattro persone, ma si teme che ce ne siano altre in giro per la città per questo le autorità hanno chiesto ai residenti di non muoversi da casa.
La premier Jacinta Ardern ha affermato che questo è “uno dei giorni più bui” per la Nuova Zelanda, l’atto di violenza subita è “senza precedenti“. La notizia è stata resa nota in Italia alle tre del mattino.
Il fatto
Due moschee di Christchurch sono state assalite da quattro persone che hanno ammazzato a sangue freddo tutti i fedeli che in quel momento si trovavano al loro interno. Le forze dell’ordine, intervenute immediatamente, hanno invitato gli abitanti a restare chiusi in casa e hanno avviato le ricerche dei killer ed arrestato 4 persone sospettate dell’attacco, tra loro una donna.
Un 28enne ha rivendicato la responsabilità delle due sparatorie facendo trovare un manifesto anti-immigrati nel quale ha dichiarato la sua identità e spiegato il motivo delle sue azioni, definite da lui stesso “terroristiche“. Non si sa se questa persona, un australiano bianco, sia già in custodia dalle autorità neozelandesi.
Il giovane afferma di essere giunto in Nuova Zelanda proprio “per pianificare e addestrarsi all’attacco” e ha dichiarato anche di non appartenere ad alcuna organizzazione, ma di aver sostenuto e aver interagito con diversi gruppi nazionalisti. Avrebbe scelto la Nuova Zelanda per l’attacco solo per dimostrare che tutto il mondo, anche le zone più remote, può essere colpito dalle immigrazioni di massa.
Un testimone che si trovava nella moschea, Masjid Al Noor, ha raccontato di un uomo armato e vestito di nero che una volta entrato ha cominciato a sparare, per poi darsi alla fuga. Nella stessa moschea era presente la squadra di cricket del Bangladesh. I giocatori stanno tutti bene, ha fatto sapere Mario Villavarayen, il coach della squadra.