Non vanno a messa,genitori picchiano a sangue figli: morto uno dei due

A New York due genitori hanno pestato a sangue i propri figli, rei di non voler andare a messa. Uno dei due muore dopo le ferite riportate, l'altro è ricoverato in ospedale in gravi condizioni

Non vanno a messa,genitori picchiano a sangue figli: morto uno dei due

Quando pensiamo che il fanatismo religioso esista solo nel mondo musulmano, teniamo bene a mente quello che fanno alcuni cattolici in nome della religione: personaggi dalla dubbia sanità mentale, certo, casi limite, ma non per questo non fanno statistica. E no, non parliamo di coloro i quali considerano l’omosessualità una malattia, e nemmeno quelli che pensano che la modernità sia un cancro da estirpare in nome della cara vecchia morale cristiana. Parliamo di due genitori che, in nome della religione, hanno ucciso i loro figli.

Questa volta, quindi, la storia non arriva dai cosiddetti fondamentalisti musulmani, ma dalla occidentalissima e super civilizzata New York. Un caso limite, come detto, ma non per questo deve fare meno scalpore, e ne ha fatto, nell’opinione pubblica americana. Bruce e Deborah Leonard, infatti, hanno pestato a sangue i propri figli perché questi ultimi non volevano andare a messa. Sì, avete letto bene: perché non volevano andare a messa.

I dubbi dei genitori sulla religiosità dei figli, arieggiava nella famiglia da qualche mese. L’aria era diventata sempre più pesante, ed è così che Bruce e Deborah hanno deciso per una soluzione drastica: pestarli a sangue. Per farlo, i due chiamano un gruppo di persone, tutte appartenenti alla comunità religiosa frequentata dalla famiglia. Attirati nel luogo del delitto con la scusa di una seduta di consulenza per discutere i motivi per i quali la fede non fosse così radicata in loro, i due avrebbero subito diverse violenze, sia da parte dei loro genitori che da parte degli altri presenti. Una vera e propria spedizione punitiva, insomma.

A seguito delle ferite riportate, Lucas Leonard, il più grande dei due fratelli con i suoi 19 anni, è morto; l’altro fratello di 17 anni, Cristopher, è invece tuttora ricoverato in ospedale in gravi condizioni. Ci sono le indagini in corso, ma i motivi della violenza sembrano abbastanza chiari: volevano una maggiore partecipazione dei figli alla vita della Chiesa.

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