Sembra proprio che vengano a cadere millenni di stereotipi e di cliché sui rapporti tra i due sessi, sul considerare le donne belle poco intelligenti, le bionde svampite e gli uomini belli fatui e poco affidabili. Infatti dalle recenti ricerche dell’Università di Innsbruck e dell’Università Nortwestern il criterio di scelta del partner non è più basato sul colpo di fulmine o sull’attrazione fisica ma su meccanismi più sottili che prescindono dall’aspetto esteriore.
Siamo abituati a vivere in un mondo in cui l’apparenza sembra essere predominante sull’ingegno e sull’intelletto; lo dimostrano i numerosissimi social network dove l’immagine è tutto. In base a queste recenti ricerche, però, si è visto che la scelta del partner è guidata soprattutto dal soddisfacimento delle aspettative che si pongono sulla realizzazione di una relazione il più possibile felice e duratura nel tempo.
Quindi le caratteristiche psicologiche e le attitudini contano di più di un bel paio di gambe e di un faccino grazioso. Il discorso vale per entrambi i sessi, anche le donne sembrano superare l’apparenza fisica alla ricerca di doti, anche se nascoste, più adatte a stabilire un rapporto soddisfacente e che possa rivelarsi duraturo nel tempo. Stando ai dati raccolti dalla ricerca, il cervello avrebbe dato effettivamente scacco alla bellezza e l’annosa questione sulla prevalenza dell’apparenza sulla sostanza sembra privilegiare quest’ultima.
Alla resa dei conti la donna e l’uomo sembra che guardino al futuro, a mettersi a fianco una persona che possa risultare soddisfacente nel lungo periodo e adeguata alle loro aspettative di vita futura insieme. Questo è un segno veramente significativo del mutato rapporto tra i due sessi nella società contemporanea: non più un partner che ci faccia apparire a livello sociale, ma un compagno/a che corrisponda alle più intime e personali esigenze, capace di instaurare e mantenere nel tempo un feeling forte e stabile indispensabile per una serena vita di coppia.