Non ce l’ha fatta a sopravvivere la donna incinta e ferita durante il bombardamento: morto anche il bambino

La donna, incinta, ferita nel bombardamento dell'ospedale, non ce l'ha fatta e con lei ha perso la vita anche il suo bambino. L'ennesima vittima di questo massacro.

Non ce l’ha fatta a sopravvivere la donna incinta e ferita durante il bombardamento: morto anche il bambino

Sicuramente tutti si ricordano della donna incinta, fotografata su una barella, in seguito al bombardamento dell’ospedale a Mariupol, in Ucraina, dove da 19 giorni è scoppiato il conflitto russo-ucraino. La donna, ferita, purtroppo, non ce l’ha fatta e con lei è morto anche il bambino che portava in grembo. Sono le fonti riportate dall’agenzia di stampa ucraina e da una giornalista che ha raccontato e raccolto questa notizia.

La donna era rimasta ferita in seguito al bombardamento nell’ospedale in cui era ricoverata e che ha causato la morte di 3 persone, compreso un bambino, insieme a 17 persone ferite, compreso pazienti e staff del nosocomio. La giornalista, sui social, è stata la prima a dare la notizia, con queste parole: “La prima ragazza incinta che si vede nel reportage video/foto dal luogo dell’attentato all’ospedale pediatrico di Mariupol, quella che è stata portata via in barella, non è sopravvissuta”. Insieme a lei, neanche il bambino è riuscito a sopravvivere.

La morte della donna è stata confermata anche dal fotografo che ha scattato quei momenti terribili. La donna è comparsa anche in un video con infermieri e militari che la aiutavano ad allontanarsi in modo da metterla in salvo, considerando anche le sue condizioni di salute. Non appena è giunta in ospedale, è stata sottoposta a un cesareo.

Il bambino non ce l’ha fatta e non è neanche venuto alla luce, mentre le condizioni della donna sono peggiorate poco dopo e ne hanno decretato la morte. Insieme a questa donna, anche un’altra di nome Marianna Pidhurska, incinta e ferita, è riuscita a dare alla luce la sua bambina il giorno 10 marzo. A distanza di giorni, possiamo dire che entrambe stanno bene. 

Dall’inizio del conflitto, avvenuto circa 19 giorni fa, sono ben 1600 le vittime. Oltre ai bombardamenti e ai feriti, mancano anche i beni essenziali, quali cibo, medicine e acqua. Su Telegram, l’account del municipio identifica i russi come criminali di guerra affermando che “ogni occupante brucerà all’inferno”.

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