È incardinato alla diocesi di Roma, don Maurizio Pallù, il sacerdote che giovedì scorso è stato sequestrato in Nigeria da un gruppetto di miliziani armati. L’Unità di crisi della Farnesina e il gruppo antiterrorismo della Procura di Roma si sono messi immediatamente al lavoro per rintracciarlo. Secondo le prime informazioni ricevute, il rapimento sarebbe avvenuto nel sud del Paese, poco distante dalla città di Benin.
Greg Burke, direttore della sala stampa vaticana, ha riferito che “Papa Francesco è stato informato del sacerdote italiano rapito in Nigeria, don Maurizio Pallù, e sta pregando per lui“. Apprensione e preghiera per il sacerdote anche nelle diocesi di Roma, dove don Maurizio – prima di diventare missionario – aveva svolto il suo ministero, e Firenze, dove è nato.
La Farnesina sta seguendo la vicenda attraverso l’Unità di crisi. Fonti del ministero degli Esteri fanno sapere che “Ogni sforzo è in atto al fine di accertare i fatti in una doverosa cornice di riservatezza“.
John Olorunfemi Onaiyekan, il cardinale nigeriano arcivescovo di Abujala, capitale della Nigeria, cerca parole di speranza per una risoluzione positiva della vicenda: “Per ora non abbiamo buone notizie ma abbiamo fiducia e continuiamo a sperare che a breve don Maurizio venga liberato. Le forze dell’ordine stanno facendo di tutto per rintracciarlo”. È convinto anche che i rapitori lo rilasceranno presto “perché non è facile portare in giro un italiano nel bosco senza essere visti“.
Il sacerdote stava viaggiando verso Benin con altre tre persone quando è stato bloccato dal un gruppo armato che li ha derubati di tutto quello che avevano. Poi, i miliziani se ne sono andati portando via don Pallù. Il ricordo va a qualche settimana fa quando, sempre in Nigeria, un prete locale è stato rapinato e ucciso. Quell’episodio è stato considerato legato alla criminalità del posto, e non al terrorismo di Boko Haram come alcuni temevano.
Al momento, titolare del fascicolo, è il pm Sergio Colaiocco che sta procedendo per reato di sequestro di persona a fini di terrorismo, ma non è esclusa la pista delle bande di criminali comuni, molto presenti nella zona: la vicenda, quindi, potrebbe avere diversi sviluppi. Da alcuni anni, in Nigeria esiste un gruppo terrorista, Boko Haram, legato all’Islam e autore di azioni che fanno parlare, come il sequestro delle 276 studentesse nel 2014. Le autorità americane ritengono che il gruppo abbia dei legami con l’Isis: a conferma di ciò, vi è anche la dichiarazione di sottomissione del gruppo Boko Haram al ‘Califfato’, avvenuta nel 2015.
Don Maurizio Pallù, 63enne neocatecumenale, originario di Firenze, opera nell’arcidiocesi di Abuja, in Nigeria, da tre anni. La vocazione ad essere missionario è iniziata più di trent’anni fa. Dopo aver prestato il suo servizio in vari Paesi del mondo, nel 1988 è entrato nel seminario ‘Redemptoris Mater di Roma’. Poi, sempre a Roma, ha prestato il suo ministero come cappellano, quindi era stato trasferito ad Haarlem, in Olanda. Ora si trova da tre anni in Nigeria.