Newman, il bimbo nato in mezzo al Mediterraneo

Un bebè di origini nigeriane è nato lunedì in acque internazionali, a bordo dell'Aquarius, l'imbarcazione di salvataggio gestita da Medici Senza Frontiere in collaborazione con SOS Mediterranée. Gli è stato dato il nome di Newman Otas.

Newman, il bimbo nato in mezzo al Mediterraneo

Newman è venuto al mondo in mezzo al Mediterraneo, durante la traversata di sua madre dalla Nigeria verso l’Europa. La donna, di nome Faith, è stata tratta in salvo dai volontari di Medici senza Frontiere: si trovava su un gommone che andava alla deriva nel Canale di Sicilia. Il piccolo Newman Otas è nato a bordo della nave di ricerca e soccorso Aquarius, gestita in collaborazione da MSF e SOS Mediterranée.

Solo 24 ore prima che nascesse, i suoi genitori e i suoi fratelli maggiori, Victory (7 anni) e Rollres (5 anni), erano stati recuperati da quel gommone instabile dove viaggiavano ammassati a decine di persone. Quando è nato, sull’Aquarius c’erano 392 profughi: 155 erano minori e 141 di loro erano soli, non accompagnati dai genitori nè altri familiari.

Jonquil Nicholl, medico dell’organizzazione umanitaria MSF, ha assistito al parto e lo ha così descritto: “E’ stata una nascita perfettamente normale in condizioni pericolosamente anormali. Mi terrorizza l’idea di ciò che sarebbe successo se il bebè fosse arrivato 24 ore prima, in quel gommone pieno di acqua e carburante proprio dove era seduta la madre”. Dalla Ong fanno sapere che il bebè è nato lunedì mattina in acque internazionali e in questo momento è in perfetto stato di salute.

Dopo il parto, Faith, insieme a suo marito e i suoi tre figli, ha ripreso il suo viaggio verso l’Italia . E Medici Senza Frontiere approfitta di questa occasione per denunciare ancora una volta la crisi umanitaria: “Il parto, oltre a rappresentare una buona notizia in sé, mette in rilievo il rischio elevato per le persone più vulnerabili che ogni giorno attraversano il Mediterraneo”, ha affermato in un comunicato. “A livello mondiale, quasi uno ogni 200 bambini è attualmente rifugiato“, sottolinea il rapporto. Secondo il documento, i minori rappresentano una percentuale sproporzionata e crescente di tutte le persone che cercano rifugio lontano dal loro luogo di nascita. “Nonostante rappresentino un terzo della popolazione mondiale, costituiscono circa la metà di tutti i rifugiati”.

Insieme alla famiglia o da soli, bambini e donne incinta: scappare in qualsiasi condizione, questo è il loro unico pensiero: con il freddo, con la pioggia, in balia delle onde, accompagnati dal terrore e dalla speranza. La crisi dei rifugiati che, dall’Africa e dal Medio Oriente, cercano in ogni modo di arrivare in Europa non conosce sosta.

La notizia della nascita di Newman arriva una settimana dopo la pubblicazione del rapporto del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), il quale rivela che 50 milioni di bambini vivono lontani dalle loro case, dei quali 28 milioni sono stati obbligati a fuggire a causa dei conflitti bellici.

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