Ci sono notizie che ci riempiono il cuore, come quella che sto per raccontarvi. Dopo un intervento chirurgico estenuante, durato 18 ore, si è giunti ad un successo storico nel mondo sanitario.
Parliamo del primo trapianto di trachea al mondo, eseguito da un team di 50 specialisti del Mount Sinai Hospital di New York e tutto è riuscito alla perfezione.
L’intervento
La fortunata, colei che ha ricevuto la trachea di un donatore è Sonia Sein, assistente sociale che da anni soffre d’asma, tanto da aver subito complicazioni molto forti dopo una tracheotomizzazione per un forte attacco asmatico. Sein, con la sua nuova trachea, è ora in convalescenza nella sua casa e respira meravigliosamente, come dichiarato da Eric Gender, chirurgo che ha diretto il team di specialisti.
La donna ha affermato si sentirsi bene, di ballare con la nipotina, di giocare a rincorrersi per casa. Capiamo bene la complessità dell’intervento in quanto la trachea, il tubo che collega la laringe ai polmoni, a causa della complessità dei vasi sanguigni che la irrorano, è stata considerata difficile da trapiantare. Prelevata dal donatore, è stata ricostruita nel ricevente, collegando in maniera minuziosa e accurata i piccoli vasi sanguigni che portano l’ossigeno all’organo e, usando, nel frattempo, una porzione dell’esofago e della tiroide per fornire il sangue al tessuto che veniva ricostruito.
L’importanza dell’intervento è enorme poichè esso potrebbe essere effettuato su coloro che hanno problemi tracheali dovuti all‘intubazione da Covid, offrendo un protocollo di trapianto e rivascolarizzazione, a detta degli specialisti che lo hanno ideato, affidabile, riproducibile e tecnicamente avanzato.
La ricevente Sonia Sein, asmatica, a causa di una grave crisi respiratoria avvenuta anni fa,fu costretta a ripetute intubazioni. Il procedimento invasivo, com’è noto, può provocare seri danni alla trachea, anche in associazione alla ventilazione meccanica per pompare ossigeno nei polmoni. I ripetuti interventi chirurgici cui è stata sottoposta per “riparare” l’impalcatura cartilaginea hanno solo peggiorato la situazione, a tal punto che la paziente del Bronx, temeva ormai di morire nel sonno a causa di un collasso della trachea. Per fortuna per lei il trapianto di trachea è stato risolutivo e di questo intervento rivoluzionario beneficeranno ora anche tanti pazienti ricoverati per COVID-19, l’infezione provocata dal Coronavirus SARS-CoV-2.