I soccorritori impegnati nella ricerca della scialpinista americana Hilaree Nelson, hanno recuperato il suo corpo in elicottero, due giorni dopo la scomparsa della 49enne mentre sciava sul monte Manaslu in Nepal. Il ritrovamento del cadavere è avvenuto mercoledì, quando i soccorritori sono riusciti a individuarlo dopo che il maltempo ha reso difficile la ricerca lunedì e mercoledì.
Lunedì la Nelson, il suo compagno Jim Morrison e tre guide Sherpa avevano scalato la vetta del Manaslu, una montagna dell’Himalaya di 8.163 metri che è l’ottava cima più alta del mondo. Una volta raggiunta la vetta, la decisione di scendere con gli sci. Un quarto d’ora dpo la partenza, il gruppo ha segnalato via radio agli organizzatori della spedizione che la Nelson sembrava essere caduta in un crepaccio di circa 600 metri.
Morrison, che ha precedentemente perso la moglie e due figli piccoli in un incidente aereo nel 2011, ha guidato le operazioni di ricerca. Come confermato dallo sponsor della donna, The North Face, un elicottero ha recuperato e trasportato il cadavere della 49enne presso un ospedale di Kathmandu, la capitale del Nepal, in modo che i medici possano eseguire un’autopsia.
“Il duo ha raggiunto la vera vetta del Manaslu alle 11:30 ora locale. Circa 15 minuti dopo, ho ricevuto una chiamata dal nostro staff al campo base che uno degli scii di Hilaree era volato via, e che è caduta dall’altro lato della vetta“, Jiban Ghimire, amministratore delegato di Shangri-La Nepal Trek, ha detto lunedì alla stampa. Pare che sia stata una valanga , che ha ucciso nello stesso giorno l’alpinista Anup Rai, a provocare la caduta dell’esperta alpinista.
La Nelson, originaria di Telluride nel Colorado, scalò l’Everest e il Lhotse in 24 ore nel 2012, diventando così la prima donna scalare due montagne sopra gli 8mila metri. Hilaree ed il compagno Jim, genitori di due figli, furono anche le prime persone a scendere dalla vetta del Lhotse con gli sci nel 2018.