Nepal: ragazza con il ciclo rinchiusa in una capanna, muore

In Nepal, una ragazza è stata confinata in una capanna durante il suo periodo di ciclo mestruale quindi ritenuta impura. Questa pratica, che da molto tempo era stata bandita da quelle zone, è ancora in atto e questa volta ha ucciso una ragazza.

Nepal: ragazza con il ciclo rinchiusa in una capanna, muore

Una ragazza è morta dopo essere stata cacciata da casa sua e mandata a vivere in una capanna durante il suo periodo di ciclo mestruale. Stiamo parlando di Tulasi Shani, una ragazza di 18 anni, alla quale è stato imposto di vivere giorno dopo giorno in una capanna fino alla fine del suo periodo, questa è una tipica usanza indù molto retrograda e ritenuta illegale in Nepal da oltre 10 anni.

Alla madre della ragazza è stato riferito che la giovane è morta a causa di un morso di un serpente velenoso. Questa pratica indù, tende ad emarginare le giovani ragazze che sono alle prese con il loro ciclo mestruale e di trattarle come se fossero degli animali perchè ritenute impure, è chiamata “chhaupadi”.

Un cugino della vittima, Kamala Shahi, ha dichiarato che se la ragazza fosse stata curata adegutamente non sarebbe morta, e invece è morta a causa di una superstizione. Questo però non è un caso isolato, infatti Tulasi è solo una delle tante donne che in diverse parti del Nepal sono costrette a vivere fuori casa perchè hanno un cambiamento fisiologico mensile. Questa pratica è un chiaro esempio di come il ciclo mestruale possa essere visto in maniera negativa.

Il “chahaupadi” fu bandito nel 2005 dalla Corte Suprema del Nepal, ma visto il caso di questa ragazza e di altre donne prima di lei morte a causa di attacchi da parte di animali selvatici, oppure morse da serpenti velosi, o stuprate perchè lasciate da sole rinchiuse in una capanna, fa capire che questa pratica è ancora in atto soprattutto nella zona Ovest del Paese.

Oltre ad essere emarginate per il loro periodo di ciclo mestruale, le donne vengono emarginate anche quando partoriscono, infatti è vietato loro di partecipare ad alcuna attività quotidiana e vengono private di ogni cura basilare clinica e sanitaria. La morte di Talusi, non è un esempio sporadico, ma a dicembre un’altra ragazzina di 15 anni è morta perchè rinchiusa in un baule senza aria, un’altra di 14 anni è morta perchè aveva contratto una malattia durante la sua permanenza in una capanna.

L’associazione “Water Aid onlus”, dopo aver riferito tutti questi casi che sono avvenuti in Nepal, sta cercando insieme alle autorità nepalesi di fermare questa pratica messa in atto in alcune zone del paese e sviluppare un quadro politico nazionale per l’igene mensile delle ragazzine e delle donne.

Continua a leggere su Fidelity News