È accaduto nelle Filippine un evento sconcertante: una donna di origine americana si trovava all’aeroporto internazionale Ninoy Aquino di Manila (NAIA) per viaggiare in solitaria, munita del proprio passaporto per prendere un volo diretto negli Stati Uniti. Gli agenti del Terminal 3 però durante i controlli di sicurezza hanno deciso di ispezionare il suo bagaglio a mano di grandi dimensioni, che portava con sé: al suo interno vi hanno incredibilmente trovato una bambina di soli 6 giorni di vita.
La 43enne Jennifer Talbot non aveva alcun documento di viaggio della neonata e si è giustificata dicendo di esserne la zia ma non ha fornito alcuna prova documentante la parentela, oltre a non averla dichiarata all’ispettore dell’immigrazione nell’iter formale prima delle partenze dei voli: il drammatico caso è stato assegnato alla divisione contro la tratta di esseri umani dell’ufficio nazionale investigativo delle Filippine e la donna si trova al momento in custodia nel paese del sudest asiatico.
Il portavoce dell’ufficio immigrazione delle Filippine, Melvin Mabulac, ha riferito di aver ricevuto il rapporto intorno alle 6.20 di mercoledì: la donna ha preferito non essere interrogata, chiedendo prima di poter parlare con l’ambasciata degli Stati Uniti.
Secondo quanto dichiarato dal capo della divisione Operazioni Portuali per l’immigrazione, Grifton Medina, la neonata sarebbe in condizioni sane ed attualmente si troverebbe ricoverata al dipartimento di previdenza sociale.
Gestito dalla filiale del dipartimento dei trasporti Manila International Airport Authority (MIAA), l’aeroporto internazionale Ninoy Aquino serve Manila e l’area metropolitana circostante della capitale delle Filippine: è situato lungo il confine tra le città di Pasay e Parañaque, a circa 7 chilometri (4,3 miglia) a sud di Manila e nel sud-ovest di Makati. NAIA costituisce il principale passaggio internazionale per i viaggiatori delle Filippine e funge da hub per PAL Express, Cebgo , AirAsia Philippines, Cebu Pacific e Philippine Airlines.