Nanga Parbat. Individuati i corpi di Nardi e Ballard

E' ufficiale: Daniele Nardi e Tom Ballard sono morti sul Nanga Parbat. Le sagome dei corpi sono statte avvistate sullo Sperone Mummery a 5.900 metri. Dei due alpinisti si erano perse le tracce dallo scorso 24 febbraio.

Nanga Parbat. Individuati i corpi di Nardi e Ballard

Non ci sono più speranze di ritrovare vivi l’italiano di Sezze, Daniele Nardi, e l’inglese che viveva in Trentino, Tom Ballard. I corpi dei due alpinisti sono stati individuati grazie alle giacche a vento, una rossa e l’altra blu, che indossavano. I due corpi si trovano a 5900 metri sullo sperone Mummery.

Solo in un’altra occasione, nel giugno del 1970, i due fratelli Messner avevano provato a scalarla in discesa ma anche in quel caso vi fu un tragico epilogo. A perdere la vita fu Guenther Messner e i suoi resti furono ritrovati dopo trent’anni nel punto esatto indicato dal fratello Reinhold.

Daniele Nardi e Tom Ballard erano partiti lo scorso dicembre con la volontà di entrare nella storia dell’alpinismo mondiale: la scalata del Nanga Parbat in inverno.

L’individuazione dei corpi

Dopo l’individuazione dei corpi, le ricerche si sono interrotte; ad ufficializzare il loro decesso è stato l’ambasciatore italiano in Pakistan. I due corpi sono stati già individuati dalla squadra di soccorso guidata dell’alpinista basco, Alex Txikon. Il telescopio ne aveva già segnalato la presenza qualche giorno fa. Per il momento i corpi non possono essere recuperati a causa dell’altitudine e delle condizioni del percorso.

La famiglia di Daniele Nardi su Facebook ha espresso tutto il dolore per la perdita ma ha anche ribadito il profondo rispetto e la condivisione per l’incredibile impresa che l’alpinista italiano voleva realizzare. Le sue parole rimarranno per sempre su quelle montagne: “Voglio essere ricordato come un ragazzo che ha provato a fare una cosa incredibile “.

Di parere opposto invece è la fidanzata dell’alpinista inglese Tom Ballard, Stefania Pederiva che con lui ha vissuto in Trentino e che era contraria sin da subito a questa spedizione intrapresa dal fidanzato: un dolore straziante e una forte rabbia per non aver ascoltato le mie costanti parole che ti dicevano che su quella montagna non dovevi andare.

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