Ha fatto scalpore il conto salato presentato ad una coppia di turisti canadesi in vacanza in Grecia. La coppia, in luna di miele, ha ordinato due drink e 12 ostriche, ricevendo un conto per 400 euro presso un ristorante di Mykonos, indignando il web per l’importo richiesto dal locale. Il proprietario però non ci sta, ed è andato al contrattacco, accusando i due turisti.
La storia inizia quando la 30enne Lindsay Breen ed il marito Alex si sono presentati al ristorante DK Oyster. I due sostengono che, nonostante le loro richieste, lo staff del ristorante non abbia presentato loro un menu con i prezzi, ma solo un elenco di drink laminato senza indicazioni dei costi. I due hanno ordinato una birra, un Aperol Spritz ed una dozzina di ostriche. Al momento del conto, l’amarissima sorpresa: uno scontrino in greco per un totale di 400 euro, che la coppia ha saldato sconvolta.
Dopo la denuncia online e la pioggia di polemiche e recensioni negative, il proprietario del locale Dimitrios Kalamaras ha deciso di passare all’attacco, accusando la Breen di voler “diventare una influencer” nel pubblicare il conto ricevuto, nonostante il fatto che la donna faccia un lavoro completamente diverso e non abbia una presenza online che suggerisca neanche lontanamente che sia una influencer.
L’uomo nega che il suo staff si sia mai rifiutato di presentare un menu con i prezzi, nonostante moltissimi altri clienti abbiano raccontato di aver avuto la stessa esperienza della coppia canadese, dicendo che i clienti possono “andarsene o chiedere di parlare col manager” per chiarire. Il ristoratore difende i suoi prezzi, insistendo che sono semplicemente “fuori budget” per alcuni dei visitatori.
La pagina del ristorante DK Oyster è stata nel frattempo inondata su TripAdvisor di recensioni negative, con molti clienti che hanno evidenziato esperienze simili, ma Kalamaras non ammette colpe. “Sarebbe ridicolo per me spiegare il menu ad ogni cliente che entra. Nessun adulto sano di mente ordinerebbe un drink senza prima vedere quanto costa, non ho intenzione di spiegare perché noi facciamo pagare di più rispetto ad un supermercato o una taverna normale“.