Muro intorno alla Casa Bianca costruito da Trump contro le proteste per la morte di George Floyd

Negli Stati Uniti, Donald Trump ha deciso di innalzare un muro di cemento e barriere di metallo per evitare possibili sfondamenti da parte dei partecipanti.

Muro intorno alla Casa Bianca costruito da Trump contro le proteste per la morte di George Floyd

Tutti i giornali e telegiornali del mondo stanno parlando delle attuali proteste in America per la morte di George Floyd. Le proteste sono piuttosto pesanti e violente e Donald Trump ha deciso di costruire un muro provvisorio almeno fino al 10 giugno. Su Twitter, è iniziata l’ironia sull’accaduto, con il politologo Ian Bremmer che ha scherzosamente riferito come il muro sarà pagato dal Messico, in riferimento a vicende passate. 

Dopo i vari incidenti che hanno visto coinvolti manifestanti e forze dell’ordine locali, sono aumentate le misure di sicurezza. Sono state perciò montate delle barriere in metallo e blocchi di cemento per costruire un muro provvisorio. L’obiettivo è quello di evitare eventuali sfondamenti da parte di chi protesta. 

Muro attorno alla Casa Bianca: Donald Trump innalza le misure di sicurezza

Donald Trump si è introdotto per alcune ore nel bunker della Casa Bianca, spiegando di aver effettuato semplicemente delle ispezioni. Prontamente, a seguito della notizia delle barriere, sono arrivati commenti ed analisi a riguardo. È stata definita una pessima idea in quanto il simbolo americano della Casa Bianca sarebbe stato trasformato in una fortezza. 

Altri, invece, hanno definito la mossa come coerente con la politica di Donald Trump, ovvero basato su tre parole principalmente: forza, legge e ordine. Buone notizie, arrivano però, sempre dagli USA. Infatti, il clima sembrerebbe essersi disteso un po’. In particolare, ben 700 militari dell’82esima, inviati inizialmente nella capitale, sarebbero rientrati alla base di Fort Bragg, nel Nord Carolina. Nella serata di venerdì, dovrebbero rientrare alla base altri 900 militari.

Sarà importante analizzare la situazione nelle prossime ore, perché potrebbe essere effettivamente un inizio di quiete dopo la tempesta oppure, di punto in bianco, le proteste potrebbero ritornare vive ed infuocate. A Washington sono rimasti 2 mila militari della Guardia Nazionale a sorvegliare la sicurezza locale e a breve dovrebbero aumentare ancora. 

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