Continuano gli sfregi dei miliziani dell’Isis al mondo occidentale: gli jihadisti dello Stato Islamico non ammettono infatti che una fede soltanto, ed è quella musulmana portata all’estremismo più atroce e disumano. Persino i musulmani moderati vengono infatti considerati apostati, e trucidati barbaramente nel caso in cui non convenissero con la visione delirante del Corano che accomuna i fondamentalisti del Califfato.
Dopo la distruzione delle opere d’arte risalenti ad altre culture ritenute “eretiche”, e l’innalzamento della bandiera nera dello Stato Islamico su alcune chiese cristiane, è arrivato anche il massimo sfregio che possa essere compiuto ad un luogo sacro: la sua conversione in luogo di culto per un’altra fede religiosa. L’Isis ha infatti annunciato l’apertura della nuova “Moschea del Mujaheddin“, corrispondente all’ex cattedrale di Sant’Efrem di Mosul; uno dei maggiori luoghi cristiani della città per importanza, capienza e storia.
A riferire la notizia è stata l’agenzia di stampa Fides, che ha citato fonti locali. L’opera di conversione della chiesa in moschea era partita già lo scorso Novembre, quando il luogo di culto siro-ortodosso era stato razziato di tutti gli arredi interni, e qualsiasi cosa potesse avere un valore era stata messa all’asta proprio nella piazza di fronte alla chiesa stessa. Questa nuova moschea era infatti stata scelta dai miliziani dell’Isis quale nuova sede del Consiglio di Stato, allo scopo di lanciare un messaggio ben preciso: il luogo più importante per i cristiani, sarebbe diventato il luogo più importante per gli jihadisti, i quali l’avrebbero fatto proprio.
E così è stato: inizialmente gli estremisti islamici erano partiti privando la chiesa della croce che campeggiava sulla cupola; poi, dopo mesi di lavori, hanno infine annunciato l’apertura della nuova Moschea del Mujaheddin.