Morto l’astronauta Michael Collins: con l’Apollo 11 fu tra i primi uomini sulla Luna

Michael Collins, il terzo astronauta dell'Apollo 11 che insieme a Neil Armstrong e Buzz Aldrin arrivò per primo sulla Luna, è morto a 90 anni. Collins soffriva di cancro da tempo.

Morto l’astronauta Michael Collins: con l’Apollo 11 fu tra i primi uomini sulla Luna

L’astronauta dimenticato dell’Apollo 11 Michael Collins è morto a 90 anni dopo una lunga lotta con il cancro, secondo quanto confermato dalla sua famiglia.

Collins fu parte dell’equipaggio di soli tre uomini che fecero la storia, atterrando sulla luna nel 1969. A differenza di Neil Armstrong e Buzz Aldrin, Michael fu l’unico membro dell’equipaggio che non scese sulla Luna. Collins stava infatti pilotando il modulo di comando che rimase circa 60 miglia sopra i suoi colleghi, impedendogli di diventare di fatto il terzo uomo a mettere piede sulla Luna.

La cosa che mi ricordo di più è la vista del pianeta Terra da quella distanza“, raccontò anni dopo. “Piccola, molto lucida, blu e bianca. Lumiosa. Bellissima. Serena e fragile“. Collins iniziò la sua carriera come pilota della Air ForceAmericana, e fece parte della missione Gemini 10 nel 1966, tre anni prima di essere accettato nel gruppo di tre astronauti scelti per il primo viaggio sulla Luna.

La Nasa lo onora in un comunicato ufficiale dell’amministratore Steve Jurczyk: “Con la scomparsa dell’astronauta Michael Collins la nazione ha perso un vero pioniere ed un sostenitore a vita dell’esplorazione. Come pilota del modulo di comando dell’Apollo 11, e chiamato da molti ‘L’uomo più solo della storia’ mentre i suoi colleghi camminavano sulla Luna per la prima volta, ha aiutato la nostra nazione a raggiungere una pietra miliare determinante“.

Quando al ritorno i reporter chiesero a Collins se si fosse sentito solo a girare intorno alla luna da solo, specialmente nel lato lontano fuori dal contatto radio, lui rispose: “Mi sentivo come il biglietto di ritorno per Neil e Buzz. Non ero in nessun modo solo“. Collins lasciò la Nasa sei mesi dopo l’allunaggio, diventando direttore e fondatore del National Air and Space Museum dello Smithsonian Institution’, ed è rimasto per tutta la vita un sostenitore dell’esplorazione spaziale. “L’esplorazione non è una scelta, davvero, è un imperativo“, diceva.

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