Toni sempre più aspri e ad alta tensione tra l’Italia e la vicina Austria, per bocca dei rispettivi Ministri degli Esteri, Kurz e Alfano, durante il recente incontro di Vienna, durante il quale si è parlato della delicata questione dei migranti, fenomeno che spaventa molto il governo austriaco a tal punto da avanzare la pretesa di non trasportare i migranti irregolari sulla terraferma, lasciandoli così a Lampedusa.
Sono tanti gli italiani che in queste ore – dopo aver ascoltato l’ennesima minaccia di chiusura del Brennero da parte del Governo austriaco – stanno pensando se le ultime minacce del Ministro degli Esteri austriaco Kurz siano frutto di un delirio o di una decisione ben meditata. “Pretendiamo che venga interrotto il trasporto dei migranti sulla terraferma” dice Kurz ad Alfano, aggiungendo anche che bisogna lasciarli a Lampedusa, altrimenti ci sarà un sovraccarico per tutti i Paesi dell’Europa.
Parole che fanno male come le pietre, a cui replica prontamente il Sindaco di Lampedusa Totò Martello, che senza mezzi termini ha definito le parole di Kurz roba da “naziskin”. Il Primo cittadino dell’isola ha voluto sottolineare che le inaspettate parole del rappresentate delle istituzioni austriche denotano solo una mancanza di approfondita conoscenza delle dimensioni dell’isola e del numero di abitanti ivi presenti.
Tale mancanza si denota anche nella modalità con cui avvengono i soccorsi, e i sovrumani sforzi che Lampedusa, così come la Sicilia, sta, attualmente, facendo per accogliere chi scappa da condizioni di vita disumane, dalle guerre, dalla povertà mettendo a repentaglio la propria vita con l’attraversamento delle acque del Mediterraneo.
Il faccia a faccia tra i due ministri è avvenuto nell’ambito del meeting del Consiglio Permanente dell’Ocse, durante il quale, Alfano, ha presentato le priorità della presidenza italiana, che vedrà la sua data d’inizio a gennaio 2018. Il Ministro ha dichiarato che la priorità della reggenza italiana sarà quella dei migranti, così come quello del terrorismo, tutto questo non solo sotto il profilo della sicurezza, ma anche per favorire il pluralismo, l’inclusione dei migranti ed il dialogo tra i popoli europei sull’argomento.