“Avevano dna di serpente. Crescendo sarebbero diventati dei mostri così ho dovuto ucciderli”. Questa è l’assurda giustificazione che un uomo di 40 anni, Matthew Taylor Coleman, seguace di QAnon, ha pronunciato davanti agli agenti della FBI americana che lo hanno interrogato. Secondo quanto riferiscono i media internazionali, l’uomo è autore del delitto dei suoi figli, uno di di 2 anni e uno di dieci mesi. A lanciare l’allarme sarebbe stata la moglie di Coleman, che ha notato di come l’uomo si fosse allontanato con i bambini non rispondendo più al telefono.
A questo punto la donna ha utilizzato la geolocolizzazione del telefonino di proprietà del marito, scoprendo che da Santa Barbara, in California, il soggetto aveva si trovava in Messico, dove aveva portato anche i suoi figlioletti, a cui poi ha tolto la vita sparando alcuni colpi con un fucile da pesca. Gli agenti della FBI hanno arrestato il sospettato al confine tra Stati Uniti e Messico. La notizia del dramma ha sconvolto l’intera America. Quella di QAnon è una teoria molto in voga tra i complottisti di tutto il mondo.
Gli alieni rettiliani
In sostanza, il soggetto in questione credeva che nei propri figli scorresse il dna dei rettiliani, una specie aliena molto nota nei film di fantascienza e nelle teorie del complotto sugli extraterrestri. Il movimento QAnon è una teoria del complotto in voga nell’estrema destra statunitense: i loro adepti credono che il mondo sia governato da una sorta di “governo ombra” che decide le sorti dell’umanità.
Si tratta di teorie prive di fondamento, e smentite sia da ricercatori indipendenti che da svariate personalità a livello mondiale. Coleman ha affermato che l’unica soluzione per salvare il mondo era uccidere i propri figli. La teoria di QAnon è anche molto nota in Italia. Si tratta di un fenomeno estremamente pericoloso.
Molti adepti di questa teoria credono che molte personalità a livello mondiale, come famosi attori e musicisti, siano in realtà degli esseri provenienti da un altro mondo, una sorta di lucertole antropofomorfe che da secoli risiederebbero sul nostro pianeta. Una follia dilagante a cui le autorità internazionali prestano molta attenzione.