Matrimonio omosessuale ed aborto: da oggi è legge in Irlanda del Nord

Dalla giornata di oggi in Irlanda del Nord le leggi sull'aborto e sulle unioni tra persone dello stesso sesso saranno contemplate a livello legislativo: tanti gli attivisti che ieri si trovavano a Belfast all'esterno del Parlamento.

Matrimonio omosessuale ed aborto: da oggi è legge in Irlanda del Nord

L’Irlanda del Nord da oggi ha potuto vedere concretizzate importanti svolte legislative: l’unione tra persone dello stesso sesso è stata approvata, così come le leggi relative alla depenalizzazione dell’aborto. Le storiche modifiche saranno pienamente operative a partire dal mese di marzo del prossimo anno, ma nel frattempo non saranno più considerate illegali tali iniziative.

La legalizzazione dell’aborto nel Regno Unito era già stata approvata 52 anni fa e nella Repubblica d’Irlanda durante l’anno scorso, successivamente ad un referendum, mentre in Irlanda del Nord finora vigeva ancora la legislazione del 1861 che racchiudeva delle leggi molto restrittive: l’Alta Corte di Belfast durante il mese corrente le aveva definite violanti delle leggi britanniche sui diritti umani, in seguito al caso di Sarah Ewart che non aveva potuto abortire nel 2013 ed aveva quindi deciso di recarsi a Londra per interrompere la gravidanza.

Le novità avviate sono state rese possibili dai legislatori di Westminster, dopo l’assemblea di Stormont di ieri mattina e le manifestazioni degli attivisti a Belfast, presenti all’esterno del Parlamento ed attivi anche sui social media: coloro che erano a favore hanno espresso tutta la loro soddisfazione e felicità per le innovazioni legali che questa giornata ha avviato, mentre di parere opposto si presentava il Partito dell’Unione Democratica, con a capo il leader Arlene Foster.

La fine del governo congiunto di legislatori nazionalisti e sindacalisti era stata sancita in seguito alle dimissioni di Martin McGuinness, vice primo ministro in disputa politica sul tema delle energie rinnovabili: a causa della mancata presenza di un governo decentrato, il Parlamento aveva quindi proseguito nel controllo della regione, grazie al processo di pace di condivisione lavorativa tra il partito nazionalista Sinn Féin ed il Partito Democratico Unionista.

La mancata riuscita di accordi tra le due fazioni, però, ha condotto la regione all’assenza di ministri: se entro la giornata di ieri la situazione politica non si fosse ripristinata, Westminster avrebbe potuto emanare le leggi tanto discusse e così effettivamente è stato.

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