Mary tiene per 37 anni il pezzo di un giocattolo nel naso: il suo segreto stava per costarle la vita

Mary, 45 anni, si è fatta rimuovere il pezzo di un giocattolo che aveva in una narice da 37 anni. Pervasa da un senso di vergogna, si è tenuta per troppo tempo un segreto che avrebbe potuto crearle seri problemi.

Mary tiene per 37 anni il pezzo di un giocattolo nel naso: il suo segreto stava per costarle la vita

Una storia davvero incredibile, che sembra uscita da una commedia ma che è pura realtà. Viene dalla Nuova Zelanda, esattamente da Christchurch, dove la 45enne Mary McCarthy, si è fatta rimuovere il pezzo di un giocattolo che aveva in una narice da 37 lunghi anni. 

Grazie ad una operazione chirurgica, i medici hanno estratto finalmente dal naso della donna una piccola “pulce” di plastica gialla. Durante l’intervento, il pezzo di plastica è stato spinto lungo il naso ed estratto dalla bocca.

L’accaduto

Per comprendere come tutto questo sia potuto succedere occorre tornare indietro nel tempo, al 1984, quando Mary aveva solo 8 anni. Mentre gioca con la sorellina, ad un certo punto inserisce nella narice una pedina del gioco delle pulci, quello in cui dei piccoli dischetti di plastica, posti per terra, vengono fatti saltare con l’aiuto di un disco più grande da tenere in mano, cercando di far compiere loro un percorso definito.

A un certo punto Mary non riesce più a togliersi dalla narice quel giochino e, per paura di essere rimproverata, sceglie di non confessare l’accaduto ai genitori. Ma quell’apparente, innocuo, pezzo di plastica giallo, dimenticato negli anni, nel 2021 inizia a crearle seri problemi che lei non immagina minimamente possano essere riconducibili al corpo estraneo nella narice.

 Mary è preoccupata da strane perdite dal naso, come se avesse un raffreddore costante e fastidiosissimo. La donna decide di sottoporsi a tampone, pensando di avere il Covid ma quando l’infermiera glielo inserisce nella narice, avviene la scoperta sconvolgente: il naso è otturato non dal catarro ma da un corpo estraneo, che è stato rimosso chirurgicamente.

Pare che la donna, in tutti questi anni avesse consultato diversi medici di base che attribuivano il dolore, con cui ha lottato sin da piccola, e le successive difficoltà respiratorie, a una sinusite cronica ma non è mai stata soddisfatta del responso. Quel piccolo disco di plastica, che ha acccumulato attorno anni di calcificazione, le avrebbe potuto provocare la morte entro pochi mesi a causa di una infezione che si stava formando nel cranio attorno al piccolo oggetto. Senza il tampone per il Covid, la vita di Mary era a rischio.

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