Marte: il rover Curiosity ha trovato delle inaspettate tracce di ossigeno

Si era già al corrente dell’esistenza dell’ossigeno su Marte, ma la quantità individuata dal rover Curiosity ha lasciato tutti sbalorditi, aprendo il dibattito su quale sia la reale causa di questa anomala concentrazione.

Marte: il rover Curiosity ha trovato delle inaspettate tracce di ossigeno

Non è un mistero che su Marte ci sia ossigeno, ma la recente scoperta di quantità inaspettatamente elevate in prossimità del cratere Gale ha inevitabilmente lasciato di stucco la comunità scientifica. 

A captare questa inusuale percentuale di ossigeno è stato Curiosity, il rover laboratorio della Nasa che da oltre 7 anni monitora il territorio marziano, inviando sulla Terra preziosissime informazioni riguardanti il Pianeta Rosso. Considerato uno degli elementi indispensabili per dare avvio alla vita, dopo un primo momento di euforia, la scoperta di questo elemento ha messo in difficoltà la comunità scientifica, tuttora all’oscuro di quale sia la fonte di uno degli elementi più diffusi nell’universo dopo elio e idrogeno.

Avendo categoricamente smentito qualsiasi malfunzionamento della loro attrezzatura, gli esperti dell’ente spaziale statunitense non hanno nascosto di essere rimasti sbigottiti di fronte ad una quantità di ossigeno più alta del 30% rispetto a quelle che dovrebbero esserci nell’atmosfera del quarto pianeta del sistema solare.

Al momento non esiste una risposta al rebus sorto a milioni di chilometri dalla Terra, ma a quanto pare sembra che il tutto possa essere ricondotto al ciclo delle stagioni. In primavera e in estate, la quantità di ossigeno rilevata al suolo aumenta inspiegabilmente, sollevando una serie di dubbi legati a cosa sia in grado di produrlo in quantità maggiori rispetto ai periodi più freddi dell’anno marziano. La teoria più accreditata parla di formazioni batteriche che si sviluppano a pochi centimetri di profondità nel suolo, dove queste forme di vita riescono a sopravvivere alle radiazioni cosmiche.

Oltre a questa che sembra essere la spiegazione più plausibile, una parte degli scienziati ha avanzato la possibilità che questa anomala concentrazione di ossigeno sia riconducibile a delle sconosciute reazioni geologiche che hanno luogo tra le rocce vulcaniche e l’atmosfera marziana. In altre parole la “chimica marziana” potrebbe essere governata da altre leggi rispetto a quelle presenti sulla Terra, dove le caratteristiche atmosferiche sono ben diverse da quelle marziane.

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