L’uscita del Regno Unito dall’Europa, chiamata anche Brexit, è stato il processo che ha posto lo Stato ad abbandonare l’Europa. Il tutto venne deciso da un referendum svolto il 23 giugno 2016 nel Regno Unito e a Gibilterra, che ha visto trionfare il “Lasciare l’Unione Europea” con il 51,89% contro il 48.11% del “Restare nell’UE”.
Non c’erano dubbi che la Brexit avrebbe causato un duro colpo per le casse del Regno Unito. Sin dalla mattina del 24 giugno, dopo l’annuncio dei risultati, il cambio della sterlina inglese è crollato, in due ore, del 10% rispetto al dollaro statunitense e del 7% nei confronti dell’Euro. Questo è stato il più rapido movimento di valutazione in un periodo così breve di tempo.
La crisi alimentare
La Brexit non ha colpito solamente nei primi periodi, ma sta recando dei danni anche dopo più di due anni. In questi giorni, ad un tavolo della Food and Drink Federation, presenziato anche da Michael Gove, membro del partito Conservatore, è stato brevemente spiegato che se non si trovano degli accordi con gli stati europei possono esserci dei grossi danni anche alle aziende alimentari.
Con una mancanza di accordi, potrebbero scomparire marchi storici come Mars, l’azienda che produce lo snack a base di torrone, mandorle, caramello e cioccolato al latte. Infatti, due dei ventuno ingredienti che compongono la barretta vengono importati dall’estero fino al Regno Unito.
Senza un accordo, però, il produttore potrebbe decidere di non acquistare più la merce a causa del prezzo elevato. Se invece l’azienda decidesse comunque di acquistare i prodotti, rischierebbero di arrivare tardi, e potrebbero andare a male dopo tre giorni.
In questi giorni, purtroppo, la situazione di questa azienda sta già precipitando. I supermercati Tesco, il gruppo di distribuzione britannico attivo anche a livello internazionale, ha già dichiarato che le scorte di Mars potrebbero finire in massimo due settimane.