L’uomo più anziano d’America è deceduto lo scorso 3 giugno a Los Angeles alla veneranda età di 110 anni , e la sua famiglia ha scelto di donare il suo cervello alla scienza tramite il Brain Donor Projec. L’ultracentenario si chiamava Morrie Markoff, era considerato l’uomo più anziano degli USA ed il suo cervello è ora il “più vecchio cervello cognitivamente sano che sia mai stato donato”.
Morrie attribuiva la sua lunga vita alle passeggiate regolari che faceva con la moglie, deceduta a 103 anni. Fino a che non hanno raggiunto i 90 anni, i due camminavano per tre miglia al giorno, percorrendo il perimetro di un lago vicino. La figlia Judith Hansen Markoff ha inoltre confermato che mangiavano in gran parte pasti vegetariani, rimanevano mentalmente e fisicamente attivi, bevevano raramente alcool ed evitavano l’acqua in bottiglia di plastica, che consideravano essere “veleno“, le bevande gassate ed il cibo da fast food.
A rendere il caso di Morrie eccezionale non era solo la sua età, ma il fatto che, al momento del suo decesso , non aveva sofferto di alcun declino cognitivo dovuto a malattie legate all’invecchiamento, come la demenza o il morbo di Alzheimer. Fino al suo decesso, leggeva quotidianamente il Los Angeles Times, parlava di eventi mondiali e pubblicava post sul suo blog, facendo di lui il blogger più anziano al mondo.
Il suo cervello è stato donato per la ricerca sul “super-invecchiamento”. La sua acutezza mentale in un’età così avanzata rende il suo cervello prezioso per la scienza, ha affermato Tish Hevel, amministratore delegato del Brain Donor Project, un’organizzazione no-profit della Florida affiliata al National Institutes of Health.
“Non ci ho pensato molto finché non si è avvicinato al decesso“, ha detto sua figlia, Judith, 83 anni. “Mi sono svegliata e ho pensato: ‘Cosa succederà al cervello di papà? Questo cervello favoloso?’” Nonostante il padre scherzasse spesso sui suoi organi, dicendo che “nessuno li vorrebbe perché erano troppo vecchi”, Judith non aveva mai pensato prima di suggerirgli di donare il suo cervello.