Loving Day: l’amore di Richard e Mildred, che costrinse a cancellare il divieto di matrimoni misti

Oggi è il Loving Day. Mentre dilagano le proteste antirazzismo, ricordiamo la storia di Richard e Mildred Loving, che contribuirono a rendere incostituzionale la legge che proibiva i matrimoni misti.

Loving Day: l’amore di Richard e Mildred, che costrinse a cancellare il divieto di matrimoni misti

La casa costruita da Richard Loving per sua moglie Mildred Delores Jeter è ancora lì a Central Point in Virginia, abbandonata, con il cortile coperto di vegetazione ed un gigantesco acero, leggermente inclinato, che la ripara dai raggi del sole. Sulla lapide del piccolo cimitero, dove riposano uno accanto all’altra, c’è scritto: “Se è vero amore, il colore non ha importanza”.

Oggi è il Loving Day, dove loving non sta per amore, almeno non solo per quello, ma è il cognome della prima coppia interraziale, riconosciuta legalmente negli Stati Uniti. Stiamo parlando di Richard e Mildred Loving: decisamente azzeccata l’interlocuzione latina “nomen omen”.

Era il 12 Giugno 1967 quando la Corte Suprema stabilì che il divieto di matrimoni misti fosse incostituzionale. La vicenda inizia in Virginia nel 1958: Richard e Mildred dormono nel loro letto come due novelli sposi, felici ed innamorati, quando lo sceriffo della contea in cui vivono, nel cuore della notte, sfonda la porta della loro casa. Richard è bianco mentre Mildred è nera: per la legge varata in Virginia nel 1924 non possono avere rapporti sessuali né tanto meno sposarsi e, infatti, per aggirarla, i due celebrano le nozze fuori dallo stato.

Vengono condannati nel 1959 ad un anno di carcere, dal giudice Leon Bazile, che così motiva la sentenza: “Dio Onnipotente ha creato le razze, bianca, nera, gialla, rossa, e le ha distribuite in continenti diversi. Il fatto di averle tenute separate dimostra che non voleva si mescolassero”. L’unica alternativa al carcere è andarsene dalla Virginia, senza tornarci come coppia per almeno 25 anni.

Inizialmente, i due si rassegnano e decidono di rifarsi una vita altrove, per avere una vita serena. Ma Richard e Mildred hanno le loro famiglie in Virginia e, dopo cinque anni di esilio, decidono di rivolgersi all’American Civil Liberties Union (ACLU), una associazione di difesa dei diritti civili. Il caso viene seguito pro bono dagli avvocati Bernard S Cohen e Philip J Hirschkop, da un piccolo tribunale di contea della Virginia fino alla Corte Suprema. Nello stesso periodo, un servizio fotografico di Grey Villet per la rivista Life portò all’attenzione dell’opinione pubblica e soprattutto di Robert Kennedy, all’epoca Attorney General (Ministro della Giustizia), la loro storia.

La Corte Suprema ribaltò la sentenza della Virginia all’unanimità e stabilì che “…il divieto di matrimoni misti fosse incostituzionale e contrario al XIV emendamento della Costituzione, che ribadisce pari diritti per proteggere gli ex schiavi dopo la guerra di Secessione.”

Richard e Mildred non erano degli attivisti, non erano nemmeno impegnati politicamente, ma il loro immenso amore li portò ad essere un esempio. “Non sapevamo che sarebbe successo tutto questo”, ha detto Mildred in un’intervista del 1992 al New York Times. “Volevamo solo tornare a casa”. La loro battaglia ha permesso ad una coppia su sei di poter convivere, questa è la media di matrimoni misti negli Stati Uniti. Malgrado la sentenza, non tutti gli stati cancellarono immediatamente il divieto, almeno fino al 2000, quando l’Alabama finalmente recepì le indicazioni della Corte Suprema.

Questa vicenda è stata portata sul grande schermo nel 2016, con il film “Loving” diretto da Jeff Nichols che, pur non vincendo nessun premio, ebbe numerose candidature: ricordiamo quella all’Oscar come migliore attrice protagonista per Ruth Negga. La storia dei coniugi Loving, purtroppo, non è a lieto fine. Nel 1975 Richard e Mildred sono rimasti coinvolti in un ‘incidente stradale, in cui Richard è morto e Mildred ha perso l’uso dell’occhio destro. Il conducente dell’altro veicolo era ubriaco. La donna morirà a 68 anni per una polmonite, nel 2008, lasciando due figli e innumerevoli nipoti.

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