Londra, 14enne ucciso con una spada da samurai: voleva difendere l’amico da un furto

Un 14enne è stato ucciso con una spada da samurai a Londra. La sua "colpa"? Aver difeso un amico da una baby gang che voleva rubargli lo scooter elettrico.

Londra, 14enne ucciso con una spada da samurai: voleva difendere l’amico da un furto

Siamo a Londra, nella zona est, di fronte a una pizzeria di Newham. Qui, come riporta il Daily Mail, Fares Maatou, 14 anni, è stato aggredito con una spada da samurai per aver difeso il suo amico dal tentativo di furto del suo scooter elettrico da parte di una baby gang.

I fatti sono accaduti venerdì 23 aprile, intorno alle 16, quindi in pieno pomeriggio. Fares è l’11esima e la più giovane vittima adolescente accoltellata a morte a Londra quest’anno. 

La ricostruzione dei fatti

Stando ai racconti dei testimoni, Fares sarebbe persino stato colpito con un palo metallico alla testa e gli aggressori sarebbero poi fuggiti a bordo dello scooter rubato. Inutile il tentativo dei camerieri della pizzeria di rianimarlo, così come i soccorsi del paramedici, giunti sul posto dell’aggressione con la speranza di salvarlo.

Il 14enne è morto poco dopo. La madre, appresa la notizia, è svenuta, per poi accorrere sul luogo dell’aggressione, mentre il padre della vittima è ricoverato in terapia intensiva per Covid. Per due adolescenti di 14 e 15 anni, facenti parte della baby gang, è scattato l’arresto con l’accusa di omicidio. 

Il Sindaco di Londra, Sadiq Khan, si è detto profondamente rattristato per l’omicidio, aggiungendo che il suo pensiero è rivolto alla famiglia e agli amici della vittima, omaggiata con mazzi floreali apposti nel luogo della sua morte. Il Sindaco ha esortato i testimoni a farsi avanti, dicendo che questo terribile episodio è avvenuto in pieno giorno, in una strada trafficata, per cui chi sa o se qualcuno ha visto qualcosa, per favore, che non resti in silenzio, ha concluso il primo cittadino. 

L’amico difeso da Fares ha dichiarato: “Sei morto difendendomi, ti ho visto. Riposa in pace fratellino mio”. Un’amica della vittima lo ricorda come un ragazzo gentile, che le chiedeva sempre se stesse bene e che si metteva a sua disposizione se avesse avuto bisogno di qualcosa nella vita. Un ragazzo altruista, Fares, con cui la giovane, sua compagna sin dall’asilo, aveva parlato poche ore prima dell’aggressione. Il ragazzo le aveva manifestato l’intenzione di uscire in bici con i suo amici.

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