L’impotenza della Polizia tedesca davanti alle aggressioni a Colonia

Un rapporto della Polizia federale tedesca rivela l'impotenza degli agenti davanti ai "vergognosi" delitti commessi nella stazione di Colonia la notte di Capodanno: aggressioni sessuali e furti da parte di un migliaio di uomini ubriachi.

L’impotenza della Polizia tedesca davanti alle aggressioni a Colonia

Il portale di notizie Spiegel Online riporta un rapporto della Polizia federale tedesca che rivela dettagli scioccanti dei delitti commessi la notte di Capodanno nella stazione di Colonia, quando circa un migliaio di uomini, presumibilmente immigrati, hanno rubato e aggredito sessualmente decine di donne.

Il rapporto illustra, inoltre, in maniera decisamente eloquente l’impotenza della Polizia davanti ad una situazione completamente fuori controllo. “Donne in compagnia o da sole sono state sottoposte ad un suplizio indescrivibile da parte di gruppi di uomini ubriachi”, scrive l’autore del testo, datato 4 gennaio. Gli agenti hanno dovuto prestare assistenza a numerose donne sotto shock che, in lacrime, chiedevano aiuto. Le vittime hanno sofferto “pestaggi, rapine, aggressioni sessuali, ecc“, si legge nel rapporto.

L’autore dell’articolo, che qualifica l’accaduto come “caotico e vergognoso”, afferma che gli agenti non sono riusciti a prendere in mano il controllo della situazione, e ad identificare gli aggressori, semplicemente perché le aggressioni, i delitti erano troppi allo stesso tempo. Il caos era tale che la Polizia temeva che ci fossero feriti e addirittura morti. Alcuni agenti sono stati attaccati con petardi e bottiglie.

Alcuni agenti hanno descritto situazioni in cui gli aggressori formavano dei cerchi per impedire loro di accorrere in aiuto delle donne che urlavano o in cui rompevano i permessi di residenza sotto il loro naso dicendo “Non potete farmi niente, domani ne otterrò un altro”. Uno di essi avrebbe esclamato: “Sono siriano, dovete trattarmi bene. La signora Merkel mi ha invitato”.

La Polizia di Colonia ha già ricevuto 121 denunce, di cui tre quarti sono per aggressione sessuale, e ha identificato 16 sospettati grazie alle immagini catturate dalla videocamere di vigilanza.

Considerato che gli aggressori sono stati descritti come persone di origine araba o nordafricana, lo scandalo ha rafforzato le posizioni dei partiti anti immigrazione, e ha aperto un vivace dibattito politico sulla possibilità di modificare le leggi per permettere una rapida espulsione dei richiedenti asilo che incorrano in delitti violenti.

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