Libertà d’informazione: Italia tra le ultime in Europa

Tra le nazioni dell'Unione Europea, l'Italia rappresenta la 'pecora nera' della libertà d'informazione, paragonabile a quella dei Paesi dell'Est Europa

Libertà d’informazione: Italia tra le ultime in Europa

Freedom House, l’agenzia non governativa statunitense che dal 1980 monitora lo stato della libertà di informazione nel mondo, ha appena stilato la classifica del 2015. I risultati, per l’Italia, sono davvero preoccupanti: nel mondo, infatti, l’Italia è 65° su 199, e rientra nella fascia di Stati che vengono definiti ‘parzialmente liberi‘, per quel che concerne la libertà di informazione. La ‘buona notizia’ è che l’Italia ha ottenuto lo stesso punteggio e la stessa posizione dello scorso anno, ma questo non deve essere certo di conforto, anzi. Secondo Freedom House, solo il 14% della popolazione mondiale vive in Paesi nei quali vi è ‘sufficiente’ libertà d’informazione.

L’Italia, come detto, è 65° su 199 nel mondo, ma 30° su 42 in Europa, davanti solo a Paesi come l’Ungheria, la Bulgaria, il Montenegro, la Croazia, la Serbia, la Romania, l’Albania, il Kosovo, la Bosnia Erzegovina, la Grecia, la Macedonia e la Turchia; Stati che, con tutto il rispetto possibile, non vengono solitamente annoverati tra gli Stati pienamente democratici, o almeno non quanto una delle superpotenze del G8. Bisogna tenere anche in considerazione, inoltre, del fatto che l’Europa è il continente con la più alta concentrazione di Paesi dove c’è concretamente la libertà d’informazione, e l’Italia è esclusa da questo novero: la pecora nera dell’Europa, in sostanza.

Guardando la mappa che vi proponiamo, si nota già con un semplice colpo d’occhio una situazione su cui dovremmo parecchio riflettere. L’intera Unione Europea, infatti, è colorata di verde, ovvero c’è una grande libertà d’informazione; l’Italia, manco a dirlo, è in giallo, insieme ai Paesi dell’Europa dell’Est, alcuni paesi della quale sono entrati solo da poco nell’Unione Europea. Oltre 400 milioni di cittadini europei sono ‘liberi’, mentre i cittadini italiani, insieme ad altri 100 milioni, semplicemente non lo sono, o comunque non lo sono quanto dovrebbero. Poche sono le cose che si potrebbero fare per migliorare questa situazione: una di queste, è sicuramente spingere per un Freedom of information act, che stabilirebbe una volta per tutte dei principi-base ai quali ogni governo è tenuto ad attenersi.

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