Il portavoce del presidente del Mali ha annunciato la liberazione del sacerdote Pier Luigi Maccalli e di Nicola Chiacchio, entrambi sequestrati nel 2018 nel Niger, uno Stato senza sbocco al mare dell’Africa occidentale. I primi a confermare questa scarcerazione sono i servizi segreti italiani, che hanno condotto l’operazione insieme al personale dell’Aise in collaborazione con le autorità maliane.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sui propri canali social, ha mostrato tutta la sua felicità dopo questa liberazione: “Padre Pierluigi Maccalli e Nicola Chiacchio, rapiti in Africa tra il 2018 e il 2019, sono liberi e stanno rientrando in Italia! Grazie al nostro comparto di intelligence, in particolare all’Aise, e alla Farnesina”.
La stessa gioia viene condivisa dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “Una bella notizia: padre Pier Luigi Maccalli e Nicola Chiacchio sono finalmente liberi e stanno bene. Erano stati rapiti da un gruppo jihadista. Grazie alla nostra intelligence, in particolare all’Aise, e a tutti coloro che hanno lavorato per riportarli a casa”.
La storia di Padre Maccalli e Nicola Chiacchio
Il sacerdote Pier Luigi Maccalli sarebbe stato sequestrato dal 17 e il 18 settembre da alcuni jihadisti provenienti, anche se non si hanno ancora fonti certe, dal Mali o dal Burkina Faso. Per Padre Maccalli non si tratterebbe della sua prima avventura in Africa, poiché ha svolto già in passato alcune missioni in Costa D’Avorio prestando la sua opera nella parrocchia di Bomoanga.
Sul rapimento di Nicola Chiacchio invece si sa ancora ben poco, dal momento che è avvenuto mentre stava viaggiando come semplice turista. Fortunatamente, come rivelato dal sito “France 24”, oltre ai due italiani, viene liberata anche Sophie Petronin, rapita in Mali nel dicembre del 2016, dopo 1.380 giorni di prigionia. La Petronin dirigeva una piccola Ong di origine franco-svizzera ed era stata rapita nella vigilia di Natale del 2016 a Gao, nel nord del Mali, dal Gruppo in sostegno all’Islam e ai musulmani.