L’Austria presenta un piano per frenare la "sostituzione etnica" del Paese

Il piano austriaco a sostegno delle famiglie si ispira, a detta del vice-cancelliere Strache, alle politiche sviluppate finora in Ungheria da Orban. Ma dalle organizzazioni per i diritti umani arrivano proteste.

L’Austria presenta un piano per frenare la "sostituzione etnica" del Paese

Il governo austriaco ha recentemente presentato un programma per sventare la minaccia di una “sostituzione etnica” del proprio Paese incoraggiando la crescita demografica dei suoi abitanti. Il piano è stato presentato dal vice-cancelliere Heinz Strache e ha sollevato non poche critiche per il tono con cui il Stranche si è espresso nei confronti di immigrati e islamici.

I provvedimenti del vice-cancelliere puntano a favorire la natalità in una nazione che demograficamente sembra in declino. Tra i provvedimenti presi, ci sono l’esenzione dalle imposte sul reddito per le coppie con almeno tre figli, l’abbassamento dell’iva sui prodotti per l’infanzia, finanziamenti diretti ad alleviare il peso del mutuo per le famiglie, la realizzazione di nuovi alloggi popolari e l’accesso gratuito agli asilo nido.

Il vice-cancelliere austriaco ha ammesso di essersi ispirato alle politiche promosse dal primo ministro ungherese Viktor Orban, indicato dal leader Fpö come “il paladino dei popoli europei decisi a preservare in eterno le loro tradizioni e la loro civiltà e che non si arrendono alla prospettiva di essere rimpiazzati dagli Africani e dai musulmani”.

Le dichiarazioni di Strache non sono però piaciute al premier Sebastian Kurz che, pur riconoscendo la necessità di affrontare il declino demografico del Paese alpino, ha voluto prendere le distanze dalle parole offensive proferite dal vice-canceliere verso immigrati, persone di colore e islamici.

Anche diverse organizzazioni per i diritti umani hanno biasimato Strache per avere impiegato le espressioni “sostituzione etnica” e “invasione”, ma egli ha tirato diritto, affermando che per molto tempo si è fatto finta di non di non vedere che le città austriache si svuotavano per essere occupate  da comunità extraeuropee sempre più consistenti e aggressive. E ha avvisato che il governo di Vienna “ha ben chiare le minacce che la nostra società deve affrontare ed è pronto a stroncarle con tempestività e con la necessaria durezza”.

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