La svolta dell’esportazione del grano dal Mar Nero

La crisi alimentare che si intravedeva all'orizzonte sembra essere stata sventata, istituito un patto, grazie al presidente Turco, che permetterĂ  la ripresa delle spedizioni di grano dal Mar Morto

La svolta dell’esportazione del grano dal Mar Nero

Una delle tante preoccupazioni a livello globale era il blocco dell’esportazione di grano che sarebbe servito per sfamare il mondo. Fermo sulle navi del Mar Nero, si attendeva l’esito di ciò che ne sarebbe stato, e se ci sarebbe stata una crisi mondiale, o no.

Fortunatamente il grano fermo potrĂ  riprendere a navigare, grazie ad un accordo sui corridoi tra Ucraina e Russia che sarĂ  firmato oggi a Istambul. Sfatata dunque la crisi alimentre che avrebbe colpito tutto il mondo, Kiev garantirĂ  che i corridoi da Odessa e di altri due porti sotto il suo controllo, saranno al sicuro e liberi di fare il loro lavoro. La prima a firmare sarĂ  Kiev e poi toccgerĂ  a Mosca nel pomeriggio.

L’accordo permetterà le spedizioni di grano dal Mar Nero e consentirà alla Russia di esportare grano e fertilizzanti. Il successo di quanto sta accadendo lo si deve al presidente turco, mentre a supervisionare ci saranno le Nazioni Unite, al momento della cerimonia della firma nel palazzo Dolmabche. A presiedere ci saranno, oltre al presidente Turco e il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, il ministro della difesa russo, Shoigu, il presidente della difesa turco Hulusi Akar e il ministro delle infrastrutture ucraino Alexader Kubracov.

Sarà istitutito un centro di controllo nella città del Bosforo, costitutito da funzionari delle Nazioni Unite, turchi russi e ucraini che avranno il compito di genstire e controllare le esportazioni di grano, attraverso l’ispezione di ogni nave, assicurandosi che trasportino grano e fertilizzanti, e non armi.

Secondo la Tass, 25 milioni di tonnellate di grano arriveranno sui mercati globali, 80 le navi che erano bloccate e potranno riprendere a navigare, scongiurando la crisi globale. 

L’accordo tra Ucraina e Russia influenza anche i mercati con il prezzo del cereale che finalmente sembra scendere ai livelli precedenti alla guerra.

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