La storia di Polina, affetta da neuroblastoma: a 3 anni fugge dall’Ucraina per continuare le cure

Polina, 3 anni, affetta da neuroblastoma, è fuggita con sua madre dall'Ucraina per rifugiarsi in Polonia. A raccontare la storia di questa piccola paziente oncologica ucraina è la madre alla BBC.

La storia di Polina, affetta da neuroblastoma: a 3 anni fugge dall’Ucraina per continuare le cure

Ci sono tanti bambini che, oltre al trauma della malattia, vivono la paura e l’angoscia della guerra. Le loro immagini stanno facendo il giro del mondo. Parliamo di piccoli pazienti oncologici trasferiti nei seminterrati per proteggersi dalla pioggia di bombe che cade sulla capitale ucraina e per continuare a curarsi, nonostante le scorte di farmaci si stanno esaurendo e a loro vengono somministrate solo piccole dosi di chemioterapia. 

Quella che sto per raccontarvi è la storia di una bambina di soli 3 anni, Polina, affetta da neuroblastoma. La madre della piccola, Kseniya, nella loro casa di Kharkiv, seconda città più grande dell’Ucraina, la scorsa settimana è stata intervistata dalla giornalista Sarah Rainsford della BBC. Il racconto della donna è drammatico perchè, in un paese martoriato dal conflitto, pur di salvare la piccola, i cui farmaci iniziano a scarseggiare, hanno deciso di fuggire dai bombardamenti dei russi.

L’accaduto

Dopo 4 giorni di fuga, Polina e la madre hanno raggiunto la Polonia dove una famiglia locale si prenderà cura di loro, mentre il padre della piccola,impegnato a combattere, non ha potuto attraversare il confine. I bambini in Ucraina “hanno smesso di parlare” ha detto al Corriere della Sera Damiano Rizzi, presidente di Soleterre, la Ong che tramite un corridoio umanitario ‘non ufficiale’ sta espatriando da Leopoli, decine di piccolissimi malati oncologici.

Stanno rinchiudendosi, il blocco delle parole significa blocco delle immagini nella vita, rottura della relazione con almeno una delle due figure di riferimento: e tanti hanno il papà al fronte e la madre traumatizzata”, dice. Ieri, intanto, intorno alle 14, a Linate è atterrato un nuovo volo proveniente dalla Rzeswóv in Polonia. A bordo cinque bambini e ragazzi (tra i 3 e i 15 anni) accompagnati dalle rispettive mamme e da alcuni fratelli. Sono pazienti che fino a una settimana fa sono stati costretti a rifugiarsi nei sotterranei della Dacha di Soleterre a Kiev e dell’Istituto del cancro di Kiev.

Il volo umanitario è stato eseguito dall’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza (Areu) in collaborazione con la Protezione civile, Regione Lombardia e Fondazione Soleterre. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha dichiarato: ” prosegue questa missione umanitaria con grande attenzione con l’obiettivo di mettere al sicuro il maggior numero di giovani pazienti possibili”. 

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