L’ultima decisione del Primo Ministro spagnolo Mariano Rajoy sembra si sia inspirata al quel detto della tradizione popolare “Chi dorme non piglia pesci”, che vuole abolire una lunga e ben conosciuta tradizione iberica, cioè quella del pisolino a metà pomeriggio.
Secondo alcune recenti indagini inerenti la produttività, quella della Spagna sarebbe risultata inferiore a quella di altri paesi europei, proprio a causa della “siesta“. Ma se da un lato un detto della saggezza popolare non sbaglia mai, dal’altra nasce spontanea la domanda: “si può campbiare la tradizione solo con un decreto?”.
In Spagna si hanno ritmi di vita completamente diversi dai nostri. Infatti gli spagnoli vanno un’ora avanti del tempo solare in inverno e due d’estate per l’ora legale, infatti la loro giornata tipo inizia tardi, verso le dieci del mattino, ed è praticamente divisa a metà. Smettono di lavorare alle due e tornano sul luogo verso le quattro o le cinque per terminare il lavoro alle otto. E ovviamente non si cena mai prima delle nove o delle dieci di sera. E mai a letto prima delle due!
Sarà quindi una vera e propria rivoluzione: in ufficio alle otto, niente siesta e la sera a letto presto. E che ne sarà della movida? In molti considerano infatti questa decisione una vera guerra alla movida. Ma la sana abitudine di schiacciare un sonnellino pomeridiano fa parte di un antico retaggio, appartenente ad un’epoca in cui le donne stavano in cucina a preparare il pranzo per la famiglia. Abitudini ormai scomparse. Di fatto oggi nessun pendolare ha il tempo di tornare a casa dalla famiglia, perchè probabilmente non la troverebbe.
A quanto pare il sonnellino pomeridiano danneggia l’economia così come la società. Sono tante le contraddizioni ma una cosa è certa ci vuole coraggio e il Primo Ministro lo ha dimostrato. Nel suo discorso di fine anno aveva già messo in guardia il popolo spagnolo dicendo che sarebbero stati anni duri. E si, proprio da togliere il sonno. E probabilmente ci vorranno molti caffè per tirarsi su e riprendersi dal cambiamento e dal doloroso trauma.