I misteri del cosmo hanno sempre affascinato l’umanità, che sin dai suoi albori si è trovata a scrutare il cielo con timore ed ammirazione, nella speranza di trovare tra le stelle le risposte alle domande esistenziali più ancestrali. Anche oggi, a decine di millenni di distanza da quando i primi esseri umani iniziavano ad interrogarsi riguardo ai misteri più reconditi dell’universo, ben pochi di quei quesiti hanno trovato risposte soddisfacenti; e quando è accaduto, questi hanno solamente aperto la strada ad altre domande.
Le vertiginose profondità interstellari sembrano dunque rappresentare un’inesauribile fonte di meraviglie (o di orrori, se intendiamo seguire il filone di pensiero lovecraftiano) per l’umanità. E l’era delle esplorazioni spaziali-benché sia iniziata da poco, pochissimo-non ha fatto altro che moltiplicare i misteri che circondano il nostro universo, e ciò che si staglia imperscrutabile al di là dei suoi confini invisibili.
Così, quando le immagini imperfette dei freddi occhi telescopici della NASA raggiungono la Terra, confluendo poi nella caotica corrente mediatica (di per sé votata, si sa, all’esaltazione del sensazionale), anche la più piccola anomalia-o presunta tale-in esse riscontrata, finisce per fare notizia.
L’ultimo caso in ordine di tempo è quello della cosiddetta “Signora Oscura di Marte”, come già l’hanno ribattezzata i media anglosassoni. Trattasi di una fotografia scattata dal Curiosity Rover della NASA, robot esploratore avente il compito di mappare la superficie del Pianeta Rosso, nella quale-sul brullo e scaglionato scenario della superficie-è apparsa un’evanescenza strana. Di primo acchito, sembrerebbe per l’appunto l’immagine sfumata ed incorporea di una donna vestita di nero.
La Signora Oscura si staglia eretta ai piedi d’uno sperone di roccia, osservando-sembrerebbe-il rover che l’ha fotografata. L’UFO Sightings Daily, nota alcova di appassionati degli anfratti spaziali, non ha dubbi: per il famoso blog di ufologi, la fotografia del Curiosity Rover è la prova che “C’è vita là fuori”. Nell’articolo dedicato alla Signora Oscura, l’USD scrive che: “E’ difficile dire se si tratti di un essere vivente, o di una statua di chissà quale epoca”.
“Ad ogni modo-continua il blog-una statua così piccola sarebbe potuta venire erosa ed essere distrutta facilmente, quindi ci sono alte possibilità che si tratti di una forma di vita. Inoltre sta fissando il Mars rover…osservandolo da grande distanza”.
Per quanto la curiosa anomalia che ha aperto il caso della Signora Oscura risulti essere effettivamente strana, serviranno tuttavia ben altre prove prima di poter affermare che ci sia vita su Marte. Ma la questione, per ora, rimane aperta.